Porto di Genova, Ignazio Messina a Telenord: "La nuova diga fatta così non mi piace"
di Edoardo Cozza
L'amministratore delegato dell'omonima compagnia armatoriale: "Andava fatta, ma coi soldi spesi si poteva pensare a qualcosa di decisamente diverso"
La diga foranea del porto di Genova: è l'opera che per tanti, ma non per tutti, può rappresentare la chiave di volta per l'espansione e la centralità dello scalo del capoluogo ligure. Che l'opera andasse - o meglio, vada - fatta sono tutti concordi, ma sul come c'è qualche distinguo. Ignazio Messina, amministratore delegato dell'omonima compagnia armatoriale, è abbastanza chiaro: "Qualcuno diceva 'Il meglio è nemico del bene', quindi a voler fare le cose alla perfezione magari poi consegue che non vengano fatte per nulla. Quindi ben venga che l'opera sia realizzata, ma io ho già espresso a più riprese la mia contrarietà".
Cosa non piace della diga foranea e del progetto studiato e scelto? "Intanto 'copre' metà porto e neanche quello, perché dopo il terminal Spinelli non ne beneficerà nessuno: magari tra 15 anni potremo vedere di poterla sfruttarla, ma il mondo dello shipping è in continua evoluzione e chissà cosa accadrà fino ad allora. L'unica imboccatura è il problema, alcune manovre prevedono sempre l'evoluzione completa delle navi e sarà, per gli armatori, dal punto della gestione un porto caro perché si sarebbe potuti entrare e uscire da due bocche diverse per rendere più agevole il tutto, invece serviranno i rimarchiatori, ci sarà necessità di una manovra decisamente più lunga col rischio che si crei traffico ed è un nodo che andrà risolto. Soprattutto è un problema per i traghetti che hanno necessità di approdo più tempestive".
Bene la possibilità di far arrivare navi più grandi, ma mancano gli spazi: "Proprio così - spiega ancora Messina - perché diventa complicato entrare nel porto storico, a meno che non si utilizzi anche la bocca vecchia: ma con i soldi che vengono spesi si sarebbe potuto fare un altro lavoro e si sarebbe potuta permettere anche l'espansione del settore yacht e riparazioni che ha un indotto importante e da tempo richiede attenzioni".
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