Ponte Morandi, Salvini a Telenord: "Vittime non della sfortuna ma dell'avidità"

di Redazione

"Voglio tornare l'anno prossimo con un disegno di legge che equipara queste vittime a quelle del terrorismo"

"Non voglio sostituirmi ai giudici, ma se la sentenza di primo grado arriverà "solo" nel 2024 c'è da ragionare sugli investimenti da fare sulla giustizia". Così Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, ai microfoni di Telenord alla fine della cerimonia in ricordo delle vittime del Morandi. "C'è chi pensa più a profitto e dividendi che a manutenzione e nuove opere, per noi questa gerarchia va ribaltata. Vale per le autostrade come per le banche. Qualcuno non ha fatto quello che doveva e sapere che adesso qualcuno ha un valore aumentato in Borsa rispetto ad allora non lascia indifferenti".

Per quanto riguarda il futuro, Salvini dice: "Stiamo lavorando per recuperare anni di distrazioni, stiamo correndo per dare a Genova e alla Liguria opere attese da decenni, realizzare progetti rimasti sulla carta per troppo tempo. Ai concessionari chiedo di investire in manutenzione. Per quanto riguarda la gronda, mi chiedo come si possa nel 2023 essere contrari: toglierà inquinamento rumore e traffico dal cuore di Genova".

Nel suo discorso durante la cerimonia, Salvini ha detto: "Noi piangiamo 43 vittime non della sfortuna, non del caso o del cambiamento climatico, ma della avidità dell'uomo e spero che qualcuno paghi il conto".

"Questo ponte è rinascita, ha dimostrato unità ed efficienza. Conto di tornare l'anno prossimo con un disegno legge che equipari i cittadini vittime dell'incuria alle vittime del terrorismo. Ci sono stati miliardi di profitto, da investire in manutenzione ma non è stato fatto. Non anticipo sentenze, ma voglio tornare l'anno prossimo - ha concluso Salvini - con disegno legge che equipara queste vittime a quelle del terrorismo".

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