"Plastica, rivoluzione del '900": l'incontro con Filippo Bertacchini al Festival della Scienza

di Giulia Cassini

Criticità e punti a favore spiegati agli studenti in un excursus fino alle tecnologie di ultima generazione

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In mezzo ai tanti ed interessanti laboratori attivi presso piazza delle Feste al Porto Antico nell'ambito del Festival della Scienza ha riscosso particolare successo nella mattina del 19 ottobre l'incontro con l'esperto Filippo Bertacchini di BASF, azienda che opera in Italia dal 1946, sulla tematica "Plastica: rivoluzione del Novecento".  Un modo per scoprire in modo intuitivo prima e programmatico poi uno dei materiali più usati del Novecento che in un'epoca di industria 4.0 mostra tutte le sue criticità, ma anche le immense potenzialità in un'economia circolare e corretta dal punto di vista del riuso, dello smaltimento e del riciclo.

Ad impressionare gli studenti che, come di consueto si prenotano da tutta Italia, in primis i numeri, che fanno sempre presa.  Secondo i dati rielaborati dall'azienda BASF e quelli del National Geographic sono 400 milioni le tonnellate di plastica prodotte in un anno, per un 40% dedicato al monouso. Cannucce, stoviglie, palettine per caffè e supporti per palloncini sono l'86% dei rifiuti monouso presenti sulle spiagge. Di più: sono circa il 50% dei rifiuti presenti nel mare. "Sulla Terra si stimano presenti 8,3 miliardi di tonnellate di plastica -spiega Bertacchini - di questi 2 miliardi sono in uso, mentre 6,3 sono rifiuti per la maggioranza non riciclati. Molte materie plastiche però sono riciclabili: i contenitori in PE, PET, PVC, le bottiglie, i flaconi dei saponi liquidi, il polistirolo, il nylon".

Tra le false credenze segnalate quelle di un uso eccessivo di imballaggi: in realtà bisogna fare delle distinzioni. "Gli imballaggi in plastica permettono la protezione degli alimenti  nell'ambito dell'intera catena dell'offerta -precisa l'esperto- Nei Paesi in via di sviluppo il 50% degli alimenti si deteriora nel trasporto, contro il 3% in Europa, poi certo i rifiuti devono essere recuperati e riciclati, ma questa è un'altra questione". Tra le altre dicerie quelle inerenti la produzione:  dal punto di vista del consumo di materie prime la plastica usa un numero esiguo di risorse vergini. Solo il 5% circa del petrolio e dei gas estratti in tutto il mondo viene utilizzato per la produzione della plastica. Per contro circa il 90% viene bruciato per produrre energia.

Tra le conclusioni sono state citate le componenti cardini del riciclo, intendendo un processo nuovo e circolare, più efficiente. Oggi la plastica raccolta viene avviata al riciclo solo in piccola parte e il materiale ottenuto ha caratteristiche inferiori al prodotto originale. BASF sta  studiando con diversi partner l'applicazione di una tecnologia di chemcycling in grado di riportare la frazione di plastica non altrimenti recuperabile alla sua forma originaria di nafta/olio minerale. BASF già distribuisce e commercializza una vasta gamma di prodotti e soluzioni, in parte importati in parte realizzati negli 8 siti produttivi presenti nel Paese. L’Italia rappresenta per BASF uno dei principali mercati a livello mondiale. Sul territorio nazionale operano siti produttivi, uffici, laboratori applicativi, stazioni sperimentali e centri di ricerca.