Piciocchi incassa la fiducia degli alleati: "Onorato per l'apprezzamento, io al lavoro come sempre"
di Matteo Cantile
Il vicesindaco Reggente ringrazia e aggiunge: "Ciò che faccio non ha un orizzonte elettorale però serve un progetto chiaro il prima possibile"
“Sono molto onorato dell'apprezzamento degli alleati, il mio compito è quello di dimostrare di meritarlo con l'impegno che intendo profondere verso la nostra città, a cui mi dedico ogni giorno senza riserve”: è questo il commento di Pietro Piciocchi, raggiunto da Telenord nel pieno di una riunione, dopo il vertice del centrodestra locale che all'unanimità lo ha definito “un possibile candidato” alla corsa verso Palazzo Tursi.
Al lavoro - “Sul piano operativo non cambia niente – aggiunge il vicesindaco Reggente – il lavoro che sto portando avanti nel mio nuovo ruolo è dedicato a Genova, tutto quello che faccio non ha una prospettiva elettorale, opero nel modo che reputo sia più utile per il bene dei cittadini. Poi ovviamente serve una proposta da portare agli elettori in vista delle elezioni e questa deve arrivare il prima possibile”.
Veramente compatti? - Il vertice del centrodestra di oggi, circa tre ore di confronto (“Ma alla fine, quando ci si incontra tra amici, un po' di tempo si perde sempre in chiacchiere”, ha commentato con un sorriso il leader locale dell'Udc, Calcagno), ha partorito un documento che sembra sgombrare il campo da ogni possibile dubbio: Piciocchi è considerato l'uomo giusto. La formula utilizzata non è delle più incisive (“è stato unanimemente valutato come possibile candidato sindaco tra gli altri”) ma resta una dichiarazione unitaria attorno a un nome, finora l'unico veramente pesante messo sul tavolo. Il problema che è stato posto da alcuni, piuttosto, è un altro.
Il metodo – Soprattutto Fratelli d'Italia riteneva indispensabile un passaggio romano, anche per non creare il precedente di un Comune importante che si sceglie il candidato senza avallo nazionale: è forse questo, più di altri, il motivo per cui il comunicato non sia più secco e lasci spazio a interpretazioni e, persino, a cambiamenti di rotta. Un ribaltone è ora piuttosto improbabile, serve però il sigillo dei leader a Roma, a loro il compito di valutare il parere del territorio: ma, come ha fatto notare Bucci ai giornalisti, il tavolo nazionale “dovrà confrontarsi con i presidente della Regione”; alla domanda “sarà dunque Piciocchi il candidato del centrodestra?” - l'ex Sindaco, insomma, chioserebbe con il classico “veda un po' lei”.
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