Peste suina, "L'uomo non corre rischi ma può trasportare il virus a molti chilometri di distanza"
di Marco Innocenti
Così Francesco Feliziani, responsabile del laboratorio nazionale: "Infezione molto contagiosa e ad altissima mortalità ma solo per i suini"
"La peste suina? Non rappresenta un pericolo né per l'uomo né per gli animali domestici". Questo il primo chiarimenti che fornisce Francesco Feliziani, responsabile del laboratorio di riferimento nazionale sulle pesti suine, in merito all'epidemia che si sta manifestando in questi giorni fra i cinghiali presenti nei boschi al confine fra Liguria e Piemonte. Il ritrovamento di alcune carcasse di cinghiali al confine fra le due regioni e le analisi effettuate hanno confermato che il virus ha fatto breccia anche nel nostro paese dopo che l'epidemia era scoppiata per la prima volta nell'ormai lontano 2007.
"Tutto è iniziato nei boschi del Caucaso - ci spiega Feliziani - quando furono rinvenuti i primi animali morti e furono fatte le prime analisi. Da lì, l'epidemia ha contagiato molte zone d'Europa e, a dire il vero, ci aspettavamo che prima o poi potesse arrivare anche dalle nostre parti, vista soprattutto l'altissima contagiosità che contraddistingue questa malattia. Un'altra caratteristica importante è il fatto che il virus resiste molto bene e molto a lungo. Questa caratteristica gli permette di spostarsi anche per molti chilometri, magari 'attaccato' alle scarpe o addirittura alle gomme delle auto, andando così ad infettare gruppi di animali molto distanti".
Il rischio, se non si interviene in fretta, è che il virus possa propagarsi a zone dove l'allevamento dei suini è fondamentale per l'economia, come Emilia Romagna o Lombardia. "Per questo - dice ancora Feliziani - esistono dei protocolli di intervento. Quelli riscontrati in questi giorni sono i primi ma ci aspettiamo che aumentino. Adesso abbiamo l'esigenza di capire dove l'infezione è già arrivata, quindi serve che chiunque avvisti una carcassa di cinghiale morto o moribondo, deve segnalare il fatto ai servizi competenti dell'Asl che provvederà a prelevare dei campioni e farli analizzare. L'area che stiamo attenzionando è di 78 comuni fra Liguria e Piemonte e, in questi comuni, bisogna osservare alcuni comportamenti utili ad evitare la diffusione del virus come, ad esempio, il cambiarsi le scarpe dopo aver camminato nei boschi".
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