Pd Genova, il candidato alla segreteria D’Angelo: “Vorrei un partito forte  con un’agenda politica chiara"

di Antonella Ginocchio

L'esponente dem a Telenord: "Dobbiamo diventare il punto di riferimento per chi non si riconsoce nella maggioranza che governa questa città"

Simone D’Angelo è uno dei due candidati che corrono nella  corsa per la segreteria del Pd genovese. A sostere la sua canddiatura ci sono, tra gli altri, iscritti dei movimenti giovanili e gli “orandiani”, coloro cioè che hanno come punto di riferimento il ministro del lavoro, lo spezzino Andrea Orlando.

D’Angelo, che ricopre attualmente la carica di vicesegretario del Pd genovese, dovrà vedersela con Federio Romeo, presidente del municipio della Valpolcevera, che nei giorni scorsi all’elenco dei suoi sostenitori ha aggiunto anche Base riformista, guidata, a livello ligure, dal consigliere regionale  Pippo Rossetti.

Si tratta di una sfida tra giovani, tra under 35.

A telenord spiega D’Angelo: “La mia candidatura ha preso corpo dopo l’appello di  Zingaretti e successivamente di Letta,  contro il correntismo e l’immobilismo sterile che hanno fermato il nostro partito. A  questo ha fatto seguito un manifesto lanciato da ragazzi e ragazzi, iscritti, con differenti esperienze alle spalle che chiedevano di rilanciare la nostra comunità, sulla base di un’agenda politica chiara  con contenuti forti, che mettesse al centro dell’azione la lotta alle diseguaglianze e desse nuovamente una spinta forte alla nostra organizzazione, a partire dai circoli” .

Il candidato alla segreteria non ha dubbi sul Pd genovese che vorrebbe: “Un partito forte con un’agenda politica chiara da proporre alla città”.

E il momento delle proposte, ma anche della sfida con Romeo sarà il congresso previsto per l’estate, che avrà un' importante valenza, anche in vista del successivo congresso regionale. “Bisogna pensare alle amministrative del 2022. – ribadisce D’Angelo – il Pd deve essere il punto di riferimento per quei movimenti, per quelle persone che si ritengono alternative rispetto alle forze che governano la città”.

Intanto, però, per D’Angelo è necessario fare autocritica, rispetto alle ragioni che hanno portato il Pd in questi ultimi anni a incassare una lunga sfilza di insuccessi elettorali in terra di Liguria. A tal proposito il candidato ribadisce che "c’è stato un progressivo allontanamento dalla base sociale, da quei ragazzi che ora chiedono rappresentanza su contenuti chiari”. La sfida è aperta