Parco Beigua, presidente: "Miniera titanio vietata per legge"

di Redazione

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Delle 20 milioni di tonnellate di metallo presenti nel sottosuolo locale, l'80% sarebbe inservibile

Parco Beigua, presidente: "Miniera titanio vietata per legge"

"Le normative europee, nazionali e regionali vietano nei parchi e nelle aree protette della 'Rete Natura 2000' di realizzare cave e miniere e questa in particolare sarebbe una miniera a cielo aperto". Così il presidente del Parco naturale regionale del Beigua Daniele Buschiazzo commenta la possibile apertura di una miniera di titanio nell'entroterra tra Genova e Savona dopo che il ministro delle Imprese e delle eccellenze italiane Adolfo Urso ha annunciato la volontà di "riaprire le miniere in Italia".


Buschiazzo segnala che delle 20 milioni di tonnellate di titanio stimate nel sottosuolo sul confine del Parco del Beigua, un giacimento tra i più grandi del mondo, "l'80% del materiale estratto sarebbe sterile e destinato alla discarica. Sebbene il titanio di per sé non abbia un impatto significativo per l'ambiente e la salute umana, le lavorazioni potrebbero innescare rischi correlati alla presenza di metalli potenzialmente ecotossici, come per esempio cobalto, nichel, cromo, vanadio e zinco, e di minerali classificati come amianto - sottolinea -. Il rischio amianto è in particolare significativo nei giacimenti associati a rocce ofiolitiche come le eclogiti del giacimento ligure di Piampaludo, eclogiti che contengono asbesto".


"L'ipotetica apertura di una miniera di titanio in buona parte sarebbe dentro un parco, il Parco del Beigua di cui mi onoro di essere presidente - conclude -. Parco che, oltre ad essere uno scrigno di biodiversità, è riconosciuto dall'Unesco come geoparco. Pare davvero bizzarra un'ipotesi di intervento di coltivazione mineraria all'interno di un parco, che perderebbe così ogni forma di tutela".