Paolo Gozzi lascia 'Vince Genova': a Tursi il centrodestra perde un pezzo
di Carlotta Nicoletti
Il consigliere comunale passa al Gruppo Misto: "Il civismo è solo di facciata, non esiste più un’identità vera”
Paolo Gozzi, figura di rilievo del gruppo consiliare Vince Genova, ha ufficializzato il suo passaggio al Gruppo Misto, segnando un nuovo colpo per il centro destra genovese. L’ex capogruppo, già critico verso la seconda giunta Bucci, accusa: “Con la recente sessione di bilancio si è chiuso, di fatto, anche un ciclo politico e amministrativo: con esso si chiude un percorso civico che, a mio avviso, non è riuscito ad imporsi con una sua identità e una sua autonomia rispetto ai partiti".
Un addio significativo - Gozzi, moderato e centrista, ha sempre incarnato una politica “del fare” proprio come quella rappresentata da Marco Bucci, ma si è progressivamente allontanato da un centro destra sempre più dominato dai partiti. “L’identità civica è debole, usata solo a fini elettorali. Non c’erano più le condizioni per restare”, ha dichiarato a Telenord.
Una storia complessa - Dopo aver lasciato il Partito Democratico nel 2014, Gozzi aveva trovato in Marco Bucci un modello di pragmatismo politico. Tuttavia, il rapporto con la giunta attuale si è incrinato, portandolo a prendere le distanze. "Io ho aderito a una stagione molto legata al merito amministrativo e alla necessità di smuovere processi di trasformazione della città che si avvertivano - con ragione - incagliati da tempo. Ho sempre rivendicato di non far parte del perimetro ideologico tradizionale dei partiti di centro destra: dunque, in prossimità della fine del mandato amministrativo e della proposizione di uno nuovo, mi chiamo fuori da un percorso cui non intendo aderire".
Il bilancio - "In questi tre anni credo di avere sempre provato a costruire ampie convergenze, un po’ per cultura personale, e un po’ perché sono convinto che il ruolo delle assemblee elettive sia quello di tentare di ricomporre le fratture della società. Ci sono riuscito in maniera molto parziale, perché risultando prevalenti i posizionamenti di partito, con essi si è esasperata anche la contrapposizione fine a se stessa. Che non aiuta nessuno, ma soprattutto non aiuta chi governa.
Ora, in prossimità di una nuova contesa elettorale, questa tendenza può solo peggiorare: e dunque se rimanessi dove sto non sarei soltanto inutile, ma addirittura dannoso". Il consigliere non intende ricandidarsi alle amministrative ma guarda con interesse a progetti moderati e cattolici, anche se al momento valuta di concentrarsi maggiormente sulla sua carriera in azienda.
Il Gruppo Misto cresce - Con l’ingresso di Gozzi, il Gruppo Misto guadagna un altro membro, unendosi a figure come Cristina Lodi, Arianna Viscogliosi e Stefano Costa, già fuoriusciti dalla maggioranza. Questo passaggio rafforza l’opposizione in Consiglio comunale.
Una nuova fase politica - Il caso Gozzi evidenzia un malessere più ampio: progressisti e moderati stanno cercando di intercettare gli insoddisfatti, ampliando i propri confini politici.
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