"Pace proibita", Michele Santoro torna in tv: in esclusiva su Telenord stasera dalle 22

di Redazione

Tra gli ospiti che prendono parte allo spettacolo l'attore Elio Germano, Fiorella Mannoia, Sabina Guzzanti, Moni Ovadia, Cecilia Strada e tanti altri

"Pace proibita", l'ultimo spettacolo di Michele Santoro, verrà trasmesso questa sera (2 maggio ndr), in esclusiva, su Telenord. L'evento, che si svolge dal vivo al teatro Ghione di Roma, potrà essere visto in anteprima su Telenord con inizio dalle 22. "Pace Proibita" affronta il tema dell'invasione russa in Ucraina con lo sguardo di chi chiede di interrompere, senza dubbi o invii di armi, il conflitto. Tra i gli ospiti che affiancheranno il conduttore campano Luciana Castellina, Ascanio Celestini, Emily Clancy, don Fabio Corazzina, Jasmine Cristallo, Fiammetta Cucurnia, Donatella Di Cesare, Sara Diena,  Elio Germano, Sabina Guzzanti, Fiorella Mannoia, Tomaso Montanari, Moni Ovadia, Vauro Senesi, Cecilia Strada, Marco Tarquinio.

Di seguito il testo che accompagna il messaggio di Michele Santoro.

Noi condanniamo senza se e senza ma l’invasione dell’Ucraina. Putin dovrà risponderne al suo popolo e alla Storia. Per porre fine al massacro abbiamo di fronte due strade: affidarsi alla forza delle armi o mobilitarsi con un’azione nonviolenta per una trattativa immediata e una soluzione diplomatica. Pensiamo che le armi siano la risposta sbagliata. Il nemico più grande è la guerra, la pretesa di sconfiggere Putin con una escalation militare, scalzandolo dal potere, comporta innumerevoli morti, sofferenze atroci tra i civili e un futuro di miseria per una moltitudine di persone.

Più di tutto ci preoccupa il possibile impiego di armi nucleari, che rappresentano una minaccia per l’insieme della vita sulla terra e una possibile
sentenza di morte per l’umanità. La parola pace è censurata. L’informazione non esprime la varietà di posizioni presenti tra l’opinione pubblica. La maggioranza contraria all’invio di armi viene sistematicamente ignorata.

Per i media non c’è alternativa alla guerra, che rappresentano come uno scontro tra buoni e cattivi, dove la somma degli orrori cancella il chi, dove, come, quando e perché. Il sangue delle vittime deve chiamare altro sangue per giustificare la necessità di una sconfitta definitiva dell’aggressore.

È ora di dire basta alle armi e di agire in maniera nonviolenta, a partire dall’accoglienza dei profughi di ogni guerra. Creiamo una comunità determinata a far sentire la propria voce. La nostra iniziativa è una protesta per opporsi alla deriva verso il pensiero unico e la resa dell’intelligenza.

Durante la kermesse, che andrà anche in diretta streaming, chiunque potrà interagire grazie ai social. L'iniziativa è autofinanziata con il crowdfunding.