Mediterraneo e sicurezza energetica, le sfide della transizione tra geopolitica e rinnovabili
di Simone Galdi
Presentato al Parlamento europeo il sesto Med & Italian Energy Report, analisi sulle opportunità e criticità della transizione energetica mediterranea

Il Mediterraneo si conferma snodo strategico per la sicurezza energetica europea: è quanto emerge dal sesto "Med & Italian Energy Report", presentato al Parlamento europeo, dove si analizzano le implicazioni geopolitiche e le opportunità offerte dalla transizione verso le energie rinnovabili. Il documento, frutto della collaborazione tra il Centro Studi Srm e l'Energy Center Lab del Politecnico di Torino, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Matching Energies, evidenzia il ruolo centrale della regione nella diversificazione delle forniture e nella cooperazione internazionale.
Tensioni geopolitiche - Il rapporto sottolinea come le recenti crisi nel Mar Rosso abbiano influenzato i flussi di greggio e gas naturale liquefatto (Gnl) nel Mediterraneo. Il conflitto russo-ucraino ha ulteriormente rafforzato la rilevanza della sponda meridionale, che si propone come alternativa strategica per ridurre la dipendenza energetica dell'Unione europea. La stabilità della regione diventa quindi un fattore chiave per la sicurezza delle forniture.
Fonti rinnovabili - L'analisi mette in luce il potenziale delle energie rinnovabili nel promuovere un dialogo tra i paesi mediterranei. L'espansione dell'eolico e del solare non solo contribuisce alla lotta contro il cambiamento climatico, ma rafforza anche le relazioni economiche tra le due sponde del Mediterraneo. Secondo il report, le energie pulite possono diventare un motore di cooperazione e sviluppo sostenibile.
Porti strategici - Un focus particolare è dedicato ai principali terminal energetici della regione. Il Canale di Suez e lo Stretto di Gibilterra emergono come punti nevralgici per la logistica energetica globale. Il miglioramento delle infrastrutture portuali e la digitalizzazione del trasporto marittimo sono elementi essenziali per garantire flussi energetici sicuri ed efficienti.
Dipendenza europea - Il report evidenzia un dato significativo: l'Unione europea importa il 58,3% del proprio fabbisogno energetico, una percentuale nettamente superiore rispetto a Cina (20%) e Stati Uniti, ormai autosufficienti. Tuttavia, il mix energetico europeo sta cambiando rapidamente. Dal 2000 a oggi, la quota del carbone è passata dal 32% al 12%, mentre le rinnovabili hanno raggiunto il 45% e si prevede che raddoppieranno entro il 2030.
Innovazione digitale - Per monitorare le dinamiche energetiche della regione, il report presenta EneMed, una piattaforma interattiva basata su algoritmi avanzati. Questo strumento consente agli stakeholder di analizzare in tempo reale i flussi energetici e di personalizzare le proprie strategie di approvvigionamento. L'innovazione tecnologica si rivela così un alleato fondamentale per la transizione energetica.
Prospettive future - Il Mediterraneo è destinato a giocare un ruolo sempre più centrale nel sistema energetico europeo. Il rapporto evidenzia la necessità di investimenti infrastrutturali, nuove partnership strategiche e un'accelerazione nel passaggio alle energie rinnovabili. Un approccio integrato tra sostenibilità e sicurezza energetica sarà essenziale per affrontare le sfide dei prossimi anni.
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