Marco Bucci: "La nostra Genova vista dal mare". L'intervista al sindaco-velista alle 20.30 su Telenord
di Gilberto Volpara
2 min, 15 sec
Esclusiva, in barca con il sindaco e il suo equipaggio: appuntamento questa sera con una speciale anteprima di "Benvenuti in Liguria"
La politica non sale in barca a vela. A bordo c'è, invece, un ritratto più intimo dell'uomo Marco Bucci. Alcune ore trascorse in mare aperto scrutando Genova e la Città Metropolitana, davanti alle coste di levante, in esclusiva per Telenord, regalano un sindaco inedito.
Al timone della sua Frally - appellativo rigorosamente femminile "perché alle imbarcazioni non va mai dato nome maschile" - emergono le stesse asperità di chi, ogni giorno, guida la città della Lanterna con spirito ruvido, deciso, per qualcuno autoritario: "In mare serve disciplina". Frally è un omaggio alle quote rosa di famiglia, Francesca e Laura, figlia e moglie, quest'ultima sempre al suo fianco nella passione più grande: il mare.
"Non siamo gli amici della domenica" precisa il Bucci, come lo chiama da sempre la consorte. In quella frase rivolta alla truppa, l'ex manager intende che, lì, c'è un'amicizia vera, cementificata dal vento e dal tempo, ma soprattutto da chi ama la competizione nelle regate: "E se c'è da vincere, non ci tiriamo indietro".
Quando parla il Bucci, si esegue. Punto. Senza discussioni. Su Frally - "e non solo" - più che semplici parole scappano urla e ogni marinaio offre il proprio contributo: "Il mare insegna umiltà. Talvolta, nelle difficoltà, c'è poco tempo per decidere. Ma devi restare calmo, sempre. Esattamente quello che succede a un amministratore pubblico". In barca, come a Tursi, ci sono compiti specifici. Pure in mare aperto esiste un Pietro Piciocchi: il vice sindaco, in mezzo alle vele è chi non si fa intimorire dal comandante e ne gode di fiducia piena.
Il sindaco, quasi, dimentica la presenza delle telecamere. Si volge verso i Forti, scruta il Diamante e, forse, già le funivia che potrebbe essere. Fa didattica del mare, cita Petrarca, si improvvisa maestro fornaio gustando la focaccia del Cucinosofo, Sergio Rossi e, quando Frally passa davanti a Nervi, rispolvera i dissapori con il padre fermo sostenitore del distaccamento della delegazione di famiglia dalla Grande Genova: "Facevamo litigate furibonde".
In realtà, urla o no, tanto in barca quanto a casa, chi comanda è sempre lei: la signora Laura. "L'armatore", così, la definisce Marco Bucci. Al rientro in porto, i fornelli sono territorio suo. Pochi discorsi, tanta sostanza e preparativi per trofie al pesto gustate all'aperto in pieno dicembre perché, anche questo, significa Genova. Bucci che fa? Affetta il prosciutto, porta in tavola una bianchetta polceverasca e gusta la pasta: "Ogni uomo e ogni donna hanno necessità di ricaricare testa e corpo a modo proprio. Frally è il mio".
Condividi:
Altre notizie
"Fugassa": il mito della cucina genovese ha radici in Mesopotamia, 9mila anni fa
26/11/2024
di steris
Genova, nello studio di Odo Tinteri: pittura, musica, letture, riapre lo studio del pittore
26/11/2024
di Paolo Zerbini
“Genova per lui”, omaggio ad Alberto Lupo al Teatro Govi di Bolzaneto
26/11/2024
di Anna Li Vigni
A Pontedecimo primo caso genovese di "Svuota la Vetrina": i clienti sono gli insegnanti
26/11/2024
di Gilberto Volpara
Ecuadoriani di Genova in festa a San Benigno: musica, gastronomia e allegria
25/11/2024
di Anna Li Vigni
Viaggio tra mistero e redenzione: domani alle 22.30 su Telenord “City of Ghosts”
25/11/2024
di Matteo Cantile