Liguria, rifiuti, botta e risposta Pd-Lista Toti: "Il governatore racconta favole", "I dem sbagliano tutto"
di Redazione
Davide Natale e Roberto Arboscello attaccano il presidente, Ilaria Cavo e Alessandro Bozzano lo difendono
Botta e risposta tra il Pd e la Lista Toti sul tema dei rifiuti. I consiglieri del Pd Davide Natale, segretario regionale, e Roberto Arboscello intervengono sul piano rifiuti, denunciando che "la Regione racconta l'ennesima favola".
"Di quanto presentato sulla chiusura del ciclo dei rifiuti in Liguria - sostengono i due esponenti dem - di definitivo non c'è nulla, ma solo un ulteriore progetto sbandierato come realizzato che però non si sa con certezza né dove sorgerà; né che tecnologia userà, se waste chemical o termovalorizzatore; né la capacità, se per 200mila o 250mila tonnellate. Quindi, altro che programmazione definitiva, qui siamo ancora prima della prima pietra".
"Le dichiarazioni rilasciate dal presidente Toti, dall'assessore Giampedrone e dal sindaco Bucci ricordano quelle pronunciate nel 2021 durante la posa della prima pietra del Tmb a Scarpino, che doveva essere finito nel 2022, ma che stiamo ancora aspettando - dice ancora il Pd -. Perché dopo la prima pietra, la seconda e la terza hanno iniziato a cedere. Abbiamo assistito all'ennesima autocelebrazione per giustificare l'esistenza di un'Agenzia dei rifiuti che serve per pagare solo il suo commissario e in un anno e mezzo di ciò che è chiamata a occuparsi - dalle gare per l'affidamento degli impianti all'analisi del fabbisogno per lo smaltimento, fino al programma degli interventi - non ha realizzato nulla".
"Ha solo commissionato uno studio, atto che fra l'altro non è tra i suoi compiti. Degli impianti previsti dal Piano regionale dei rifiuti non c'è traccia, tutti quelli menzionati da Toti o erano già stati progettati prima, come quello di Cairo, o sono ancora oggetto di valutazione da parte delle autorità di controllo, come quello di Saliceti. Nel frattempo il biodigestore di Genova previsto dalla pianificazione regionale è uscito dai radar, non se ne parla più. In altre parole, avevamo ragione noi quando dicevamo che la pianificazione degli impianti dei rifiuti approvata dalla Giunta Toti non è rispettata nemmeno dalla Giunta stessa. Rimane poi il nodo delle aeree indicate dallo studio di Rina: mentre il Comune di Genova e Amiu erano a conoscenza di questo studio, le amministrazioni savonesi sono state coinvolte? Oppure ancora una volta si passa sopra le loro teste? Con quale logica sono state valutate come idonee le zone della Vallescrivia, di Cengio, di Cairo o Vado? Sono siti caratterizzati da diverse problematiche ambientali. Quali sono le basi scientifiche? A Vado oltre al rigassificatore - concludono Natale e Arboscello - si vuol portare anche un termovalorizzatore?".
A stretto giro la replica dei totiani, in una nota cofirmata da Ilaria Cavo, coordinatrice regionale della Lista Toti, e da Alessandro Bozzano, capogruppo in Regione. "Ci preoccupano molto i giudizi del consigliere Natale sul piano dei rifiuti di Regione Liguria. La sua esperienza, d'altra parte, è ampia e variegata. Con tanta esperienza di cattivi esempi, ora che non può più darne, siamo certi sia il più blasonato a dare buoni consigli. D'altra parte, si dice, l'esperienza insegna. Avendo praticamente sbagliato tutto il possibile, come non pensare di aver compreso dai propri errori potendosi ergere a "saggio" del ciclo rifiuti.
"Le amministrazioni da lui partecipate e sostenute, e persino con lui assessore spezzino proprio all'Ambiente, erano infatti riuscite a raggiungere una invidiabile serie di primati: cassonetti trasformati in rave party per topi, nessun impianto di smaltimento, lasciando una situazione definita addirittura "arcaica" dalla commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti, con un quadro che non prevedeva alcun impianto di chiusura del ciclo e una raccolta differenziata ferma a poco più del 38%. E tutto questo - conclude la nota - riuscendo nell'ardua impresa di far praticamente fallire la municipalizzata dell'ambiente cittadina".
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