Liguria, ecco 630 milioni del fondo europeo per le imprese

di Redazione

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Finanziamenti per ricerca e sviluppo, digitalizzazione, accesso al credito, efficienza energetica e rinnovabili, economia circolare, sviluppo delle comunità territoriali

Liguria, ecco 630 milioni del fondo europeo per le imprese

 Centoventisette milioni per la ricerca e lo sviluppo delle competenze, 45 milioni per la digitalizzazione, 218 milioni a sostegno degli investimenti produttivi e dell’accesso al credito, 159 milioni per l’efficienza energetica e le rinnovabili, 30 milioni per l’economia circolare e 50 milioni per lo sviluppo delle comunità territoriali. Questo l’indirizzo di Regione Liguria ai 630 milioni in arrivo con la nuova programmazione comunitaria Por Fesr 2021-2027, presentato dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti a istituzioni e stakeholder territoriali al Palazzo della Borsa di Genova.

"Siamo nel gruppo di testa delle Regioni che hanno già chiuso gli accordi a livello europeo sia per quanto riguarda i fondi Fesr sia per il Fondo sociale: ora la necessità è utilizzarli rapidamente - dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - Tra le priorità spiccano ovviamente i temi energetici, l’incrementare le dimensioni della piccola e piccolissima impresa ligure, ma anche migliorare la qualità dell’offerta turistica, dato che per la prima volta il Fondo europeo di sviluppo regionale riguarda anche un settore strategico per l’economia ligure come quello turistico. Tra le priorità c'è anche una sempre maggiore sinergia tra le politiche attive del lavoro, la formazione del personale, gli aiuti alle imprese: sono queste sono le vere chiavi per far ripartire il Paese".

"Abbiamo atteso a lungo questo momento, che vedrà arrivare in Liguria una dotazione economica mai vista prima per il Por Fesr, superiore per oltre 250 milioni di euro a quella del precedente settennato sottolinea l’assessore Benveduti – Con grande pragmatismo cercheremo di anticipare già nei primi sei mesi dell’anno molte misure, applicando una politica di interventi, ovviamente nelle proporzioni e dotazioni regionali, che sia da stimolo “anticiclico” all’economia ligure e che vada a supportare i principali drivers di sviluppo anche semplicemente di continuità aziendale e occupazionale. I nostri tecnici, che ringrazio per il preziosissimo operato, sono già al lavoro per impostare i primi bandi della nuova programmazione. In questo percorso sarà fondamentale rafforzare il finora fruttuosissimo dialogo con le controparti istituzionali, associative, datoriali e sindacali, per continuare a cogliere le esigenze del nostro tessuto economico".