Liguria, balneari, Garlbaldi (Lega): "Regione sostenga aziende con misure ad hoc di sostegno"

di Redazione

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"Tenere conto dell’avviamento di impresa e di tutti gli investimenti effettuati dal concessionario uscente"

Liguria, balneari, Garlbaldi (Lega): "Regione sostenga aziende con misure ad hoc di sostegno"

Il consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno, presentato dal consigliere della Lega Sandro Garibaldi, a sostegno della categoria dei balneari.

“Il sistema balneare italiano e soprattutto ligure - spiega Garibaldi - è per lo più composto da piccole o micro aziende a conduzione familiare e che costituiscono uno dei motori vitali per la nostra economia turistica. I gestori degli stabilimenti balneari vivono oggi un momento di grande incertezza, in attesa di norme chiare in linea con la corretta applicazione della normativa europea e italiana garantendo un equo e sostenibile utilizzo delle risorse costiere. Prima di tutto è importante che venga difeso il lavoro di migliaia di lavoratori e imprenditori del comparto. Se la Direttiva Bolkestein si applicasse correttamente si potrebbero salvaguardare le nostre imprese da speculazioni economiche che non giovano a nessuno. Non rischiamo che, come avvenuto pochi giorni fa a Jesolo, la Bolkenstein mieta la sua prima vittima, permettendo a una multinazionale di avere la sua spiaggia a discapito delle nostre piccole imprese".

"Il Consiglio ha accolto il mio odg che recepisce la proposta di diverse associazioni balneari, tra cui Assobalneari Italia e Base Balneare e ho chiesto alla Regione di dare supporto alle attività che operano nel demanio marittimo, fluviale e lacuale a uso turistico-ricreativo con diverse azioni, fra cui quella di attivarsi in Conferenza Stato-Regioni per chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di ultimare il Tavolo tecnico sulle concessioni, per avere al più presto una mappatura che contenga la fissazione di un limite oltre il quale la risorsa possa ritenersi scarsa da effettuare ogni vent’anni per avere una ricognizione puntuale. Nel solo caso di superamento della scarsità della risorsa naturale su base nazionale, si procederà con le evidenze pubbliche come prescrive la Direttiva. Necessario in questo caso - conclude - il riconoscimento del valore di mercato dell’azienda creata dal concessionario uscente, che tenga conto dell’avviamento di impresa e di tutti gli investimenti effettuati da porre a carico del concessionario entrante, in favore di quello uscente”.