La Spezia, Comune si oppone al trasporto di autobotti GNL nell'area ex Molo Enel
di Redazione
Ugolini(M5S): Un "no" ipocrita, rischi riguarderebbero tutte le uscite"
ll Comune di La Spezia ha dato parere negativo al trasporto, nell'area ex Molo Enel, da parte di GNL Italia di autobotti cariche di gas naturale liquefatto proveniente dal rigassificatore di Panigaglia: la nuova uscita creerebbe rischi. Un “no” ipocrita visto che il pericolo c'è sia nel trasbordo lungo il Golfo e da qualsiasi altra uscita, considerato che le autobotti non usciranno, dopo lo sbarco nel porto, nel deserto ma in città. D’altronde, come si evince dalla normativa Seveso III sul rischio di incidenti industriali rilevanti, un incidente di un’autobotte con GNL avrebbe una curva di danno dall'impatto ben più ampia di quella paventata dai tecnici del Comune”.
Così, il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini commentando il dietrofront del Comune di La Spezia in merito alla concessione del molo ex Enel. Il pentastellato spezzino poi aggiunge: “Relativamente al progetto che prevede lo sbarco delle autobotti cariche di GNL nel porto, corre l’obbligo di ricordare che non ha avuto una VIA benché fosse necessaria come abbiamo più volte detto tra documenti, comunicati e interrogazioni, alle quali abbiamo sempre ricevuto risposte evasive da parte della Giunta regionale”.
“La decisione di sbarcare le autobotti nell’area del molo Enel non ha avuto neppure una verifica di assoggettabilità a VIA perché la stessa GNL Italia aveva presentato un sito alternativo a Calata Malaspina che era quello del pontile Tarros, ma questo secondo sito non era stato valutato in sede di verifica di assoggettabilità a VIA da parte del Ministero dell’Ambiente. Non era stato autonomamente valutato neppure Calata Malaspina”.
“E poi: la concessione a prescindere dal punto di uscita dall’area è in palese contrasto con il vigente PRP: l’ambito di riferimento, infatti, prevede solo lo sbarco di merci riguardanti attività diportistiche o artigianale. ?Nel rilasciare la concessione, l’Autorità di sistema non ha tenuto conto della disciplina del rilascio di tale atto che prevede anche la valutazione dell’aumento del carico ambientale nel porto con riferimento al rispetto del principio comunitario DNHS: non creare danni significativi all’ambiente”.
Per Ugolini inoltre “è stata violata la procedura della valutazione preliminare, che ha l’obiettivo non solo di verificare l’ottemperanza delle prescrizioni del Ministero, ma di migliorare il progetto e verificare se sono necessari supplementi istruttori di VIA. Questa era la sede per colmare le lacune citate di valutazione dell’impatto dello sbarco delle autobotti con il GNL. Invece, tutti muti, compresi Comune e Regione”.
“La Prefettura di La Spezia ha rimosso l’applicazione dell’aggiornamento del piano di emergenza esterno del rigassificatore di Panigaglia al progetto di sbarco delle autobotti con GNL nel porto, violando le linee guida governative che riconoscono il potere al Prefetto di predisporre un Piano di emergenza esterna di area, qualora sussistano condizioni di particolare complessità dovute alla presenza di più stabilimenti Seveso, nonché di eventuali ulteriori fattori di rischio come è il caso dello sbarco di numerose autobotti con GNL nel porto spezzino”.
“Su tutti questi aspetti, il Comune di Spezia non ha proferito alcuna contestazione o indicazione e ora, quando “i buoi sono scappati dalla stalla” la chiude! Peraltro, perché in sede di verifica di assoggettabilità a VIA e in sede di rilascio della concessione portuale, il Comune non ha chiesto prescrizioni precise sul punto di uscita delle autobotti che comunque in quella zona sbarcheranno?”, conclude Ugolini.
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