Istat: "Fra marzo e aprile 2020 +49mila morti rispetto alla media degli ultimi 5 anni"

di Marco Innocenti

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Il 60% di questi (29.210) sono attribuibili al covid, +155% di decessi nelle strutture residenziali o socio-sanitarie

Istat: "Fra marzo e aprile 2020 +49mila morti rispetto alla media degli ultimi 5 anni"

A dispetto di quanto affermano i negazionisti del covid, la fotografia che rende l'Istat nel suo primo report sui numeri dei decessi nei mesi di marzo e aprile 2020 è quella di un paese che ha attraversato una delle pagine più tristi della propria storia: nella prima ondata della fase acuta della pandemia covid, infatti, sono stati 49mila i morti in più rispetto alla media registrata negli stessi due mesi dei 5 anni precedenti. Il 60% di questi (29.210) è attribuibile al covid.

C'è poi una piccola parte di decessi, circa 6.600, che sarebbero invece attribuibili al tendenziale invecchiamento demografico della popolazione italiana. Non è un caso, poi, se dallo studio emerge chiaramente come l'aumento della mortalità si è concentrato nelle regioni del nord Italia, dove i morti in più rispetto alla media sono stati 34.449.

Nel solo nord ovest del paese, il covid sarebbe responsabile di un terzo dei morti totali registrati in quei due mesi, poco meno di 19mila decessi: ben il 64% di tutti i morti in Italia. Il 20% invece era residente nel nord est mentre il restante 16% si suddivide in tutto il resto del paese. Dall'analisi Istat emerge anche che l'incremento maggiore delle morti (+155%) è stato registrato nelle strutture residenziali o socio-assistenziali, seguito da quello negli istituti di cura (+46%) e al terzo posto da quello registrato nelle abitazioni (+27%).

Per quanto riguarda l'età media dei morti da covid, invece, questa si attesta di poco sopra gli 80 anni ma l'85% dei morti a causa del virus aveva oltre 70 anni. Nella fascia d'età 50-59 anni, invece, l'incidenza del covid sulle morti scende al 20%.

Dati, quelli sulla mortalità da covid e non (+17,6% nell'arco dell'intero 2020), che se uniti a quelli sul calo della natalità (-3,8%), fanno scendere la popolazione italiana di ben 384mila abitanti. Come a dire che, nell'anno appena passato, l'Italia ha perso una città delle dimensioni di Firenze.

 

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