"Io ammalata di Covid-19 lavorando in ospedale, ma con soli tre giorni di mutua"
di Michele Varì
Un'addetta delle pulizia denuncia: "Sto in casa ad aspettare un medico che non arriva mai"
E' affetta da coronavirus ma non trova un medico che possa diagnosticarglielo nè tantomeno riesce a sottoporsi ad un tampone che possa confermare una diagnosi già acclarata dai sintomi.
La storia di Maria, 50 anni, nome inventato di una addetta delle pulizie della Coop Service che lavora all'ospedale Galliera, è esemplare dell'inevitabile confusione che regna della gestione della pandemia da Covid-19, un virus molto contagioso non facile da fronteggiare.
"Tutto è nato pochi giorni fa lavorando in un reparto del Galliera: avverto un freddo cane, vado a casa, mi metto sotto due coperte, ma niente, sempre un gelo addosso, mi misuro la febbre, 37 e mezzo. In più ho una forte tosse e mal di testa. Subito non ho pensato a questa malattia, come si fa a pensare a una cosa così?".
Poi alla donna tornano alla mente alcuni particolari: "Giorni prima si erano ammalate delle colleghe con gli stessi stessi sintomi avvertiti anche da medici e infermieri che avevano lavorato in un reparto dove c'era un paziente risultato positivo al coronavirus".
La cinquantenne così chiama il suo medico di fiducia che gli diagnostica al telefono il Covid-19, ma gli redige un certificato per una sindrone influenzale. "Perchè il coronavirus i medici condotti non possono diagnosticarlo" riferisce Maria, prognosi di tre giorni, nonostate l'incubazione della malattia si di 14 giorni.
"Il mio medico mi ha detto di chiamare il 112. Qui mi hanno messo in contatto con un call center della Asl che mi promesso che al più presto sarei stata visitata a domicilio da uno specialista, nel frattempo ogni giorni mi telefonano per sapere come sto, se ho febbre, ma intanto passano i giorni ed io inizio ad avere paura...".
Maria vorrebbe anche fare un tampone come, dice lei, hanno fatto alcuni dipendenti del Galliera: "Ma hanno detto che costa mille e 300 euro, troppo. Ma se nessun mi visita e non mi danno altra mutua per stare a casa sapete cosa faccio fra pochi giorni? Io torno a lavorare, così infetto tutti" conclude con un sorriso amaro e anche beffardo Maria, che poi ammette seria: "Io sto bene, ma dentro ho una grande paura, e mi spavento ad ogni piccolo sintomo che avverto".
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