Imperia: Rivieracqua in cerca di socio privato per fronteggiare debito di 80 milioni

di Redazione

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Scajola, presidente Ato idrico imperiese: "Occorre tutelare la società e anche cinquecento aziende creditrici"

Imperia: Rivieracqua in cerca di socio privato per fronteggiare debito di 80 milioni

Sono stati illustrati e consegnati oggi alla Conferenza dei sindaci di Rivieracqua, il gestore unico del ciclo integrato delle acque in provincia di Imperia, lo statuto e i patti parasociali propedeutici al bando di gara per l'ingresso di un socio privato, che dovrà avvenire entro il prossimo 31 ottobre.

"Per non far fallire la società e mettere in grande difficoltà anche cinquecento aziende creditrici, c'è stato un lavoro immane sotto il controllo continuo e con la consultazione del tribunale, visto che stiamo sotto procedura - ha affermato, a margine del vertice, il presidente dell'Ato idrico imperiese, Claudio Scajola -. Oggi abbiamo consegnato a tutti i comuni il nuovo statuto della nuova società, i patti parasociali e la delibera, che devono approvare i singoli Consigli comunali".

Al momento, Rivieracqua ha un debito di circa 80 milioni. L'ingresso del socio privato dovrebbe apportare complessivamente 40 milioni, a cui si aggiunge una devoluzione del credito - sotto forma di azioni - per 5,5 milioni da parte del Comune di Imperia e 4,2 da parte di quello di Sanremo. Gli altri trenta milioni proverranno da una ristrutturazione del debito, in parte attraverso al continuità aziendale ovvero le tariffe.

"Dobbiamo fare tutto di corsa - ha aggiunto Scajola - per la gara a doppio oggetto, che prevede l'immissione di un privato al 48 per cento. Quindi dobbiamo arrivare all'aggiudicazione della nuova formulazione societaria entro il 31 ottobre, data imposta dall'accordo con il tribunale". A margine dell'assemblea è emerso che il cda del nuovo assetto societario sarà composta da cinque membri: tre di nomina pubblica e due privata; tre saranno i revisori dei conti. Il ruolo di amministratore delegato spetterà al privato, mentre quello di presidente al pubblico. La necessità di ricorrere al socio privato è stata ribadita da più sindaci, a partire da Alberto Biancheri (Sanremo); per continuare con Flavio Di Muro (Ventimiglia) e Mario Conio (Taggia).