Il ritorno di Anna Bolena a Genova è un successo. Tanti applausi per Angela Meade

di Redazione

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Un folto pubblico di appassionati arrivati anche da fuori regione ha apprezzato allestimento e interpreti dell'opera di Donizetti, a Genova dopo 153 anni

Il ritorno di Anna Bolena a Genova è un successo. Tanti applausi per Angela Meade

Successo caloroso al Carlo Felice per la prima di "Anna Bolena".
L'opera di Donizetti mancava dalle scene genovesi dal 1869. Un evento che ha richiamato un pubblico arrivato anche da altre città. Rappresentata la prima volta nel 1830, "Anna Bolena" segnò la definitiva affermazione di Donizetti a livello internazionale. La grande regina moglie di Enrico VIII e da lui mandata a morte costituì la prima di una galleria di figure femminili che il compositore bergamasco mise in musica in opere basate su drammatici intrecci fra ragion di stato e passioni amorose.
L'allestimento (una coproduzione fra Genova e il Regio di Parma) era affidato per la parte musicale a Sesto Quatrini, giovane direttore ma di solida preparazione: è un amante del belcanto e lo ha dimostrato assicurando un sostegno efficace alle voci, lavorando con gusto sulle frasi e sulle dinamiche, ben seguito tra l'altro dall'orchestra. Nel cast grandi applausi per Angela Meade, eccellente Bolena per temperamento, vocalità e intonazione.

Accanto a lei lodevole la prova anche degli altri, dal tenore John Osborn (Riccardo) a Sonia Ganassi (Giovanna), da Nicola Ulivieri (Enrico VIII) a Marina Comparato (Smeton). Il regista Alfonso Antoniozzi lavorando sulle scene di Monica Manganelli, ha ambientato l'opera in un'epoca imprecisata, mescolando i costumi e lasciando solo a Anna Bolena quello consono al suo tempo. Una scelta discutibile, soprattutto in un'opera come "Anna Bolena" che ha un taglio storico preciso e propone personaggi effettivamente esistiti.

Unico appunto all'opera: la eccessiva lunghezza. Lo spettacolo, iniziato alle 20, si è concluso a mezzanotte. Quando l'opera donizettiana fu riportata alla luce, nel 1957 alla Scala, Gavazzeni apportò tagli che resero la partitura più agile.