Il Confeugo rilancia il genovese, da marzo al via i corsi per la "generazione di mezzo"

di Matteo Cantile

2 min, 46 sec

La fiamma diritta, buon auspicio per il 2025, ispira l'assessore Bordilli: "Saremo gli anziani che difenderanno la nostra lingua, arriveremo preparati"

Il Confeugo rilancia il genovese, da marzo al via i corsi per la "generazione di mezzo"

"Se la nostra generazione non parla genovese, chi saranno in futuro gli anziani che lo difenderanno e lo tramanderanno"? E' per rispondere a questa domanda che l'assessore alle tradizioni del comune di Genova Paola Bordili ha deciso di lanciare un'iniziativa ad hoc per aiutare i trenta-quarantenni di oggi ad appassionarsi alla nostra lingua locale.

Imparare divertendosi - L'idea è semplice e simpatica: aprire i palazzi delle istituzioni genovesi, a partire dai Municipi, per organizzare dei corsi di genovese per quella generazione di mezzo che il dialetto non lo parla: "Gli anziani sono il baluardo della nostra lingua - dice Paola Bordilli a Telenord - ma anche le giovani generazioni sono molto coinvolte, grazie al lavoro che facciamo nelle scuole. Il problema siamo noi, l'età di mezzo, che non ha avuto molte occasioni per praticare il genovese. I miei coetani di solito lo capiscono ma non lo parlano, magari si vergognano perché non sanno pronunciare bene le parole o non conoscono alcuni vocaboli: l'idea è riunirci in una stanza, magari sgranocchiando focaccia e con un bicchiere di vino, per imparare, parlare e recuperare una bella tradizione". 

Il via con l'anno nuovo - Il progetto è stato messo nero su bianco nella giornata di ieri, quella dedicata al Confeugo, una delle tradizioni genovesi più amate e che ha radunato in piazza De Ferrari centinaia di persone che hanno esultato per la fiamma diritta: ora si tratta di passare alla fase operativa e all'organizzazione che punta a organizzare le prime giornate dedicate al genovese tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo. "Saranno momenti di "conversation club" in lingua genovese - prosegue Bordilli - apriremo un tavolo di lavoro con la Consulta Ligure e le associazioni culturali del territorio per sviluppare un piano annuale di valorizzazione del genovese, attraverso attività già consolidate e nuove proposte, sempre favorendo un’ampia partecipazione della comunità, sia grandi sia piccini con azioni mirate nelle scuole".

La consulta - "A nome della Consulta Ligure ringrazio il Comune di Genova, e in particolare l'assessorato alle Tradizioni, per lo stimolante incarico di contribuire alla valorizzazione della lingua genovese in tutte le sue espressioni, con novità e tecnologie divertenti dedicate ai genovesi più piccoli – aggiunge il presidente della Consulta Ligure Giorgio Oddone - La mia prima raccomandazione è di leggere a voce alta quanto scritto in genovese: insegne, poesie, brani, articoli, perché è il modo migliore per iniziare a parlare la lingua. Alêgri"!

Ci sarà anche il vicesindaco? - A uno di questi corsi potrebbe partecipare anche il vicesindaco reggente, Pietro Piciocchi, che ieri per la prima volta si è cimentato in pubblico con il suo genovese: "Si è preparato con molto scrupolo in questi giorni - ha dichiarato scherzando Paola Bordilli - e direi che se l'è cavata molto bene". Per il prossimo Confeugo, che Piciocchi ovviamente si augura di poter nuovamente officiare (elezioni permettendo), il vicesindaco potrà beneficiare di un'occasione extra per arrivare super preparato e dare magari del filo da torcere al nostro Franco Bampi, abate del popolo e custode della lingua genovese. 

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook