Guerra in Israele, la giornalista genovese Fabiana Magrì a Telenord: "Qui una ventina di liguri, ma stanno bene"

di Filippo Serio

L'inviata a Tel Aviv: "Assedio totale sulla striscia di Gaza"

di Valentina Giubergia

 

“Oggi è il terzo giorno di guerra, - spiega la giornalista genovese inviata a Tel Aviv Fabiana Magrì- il Ministero della Difesa ha appena dichiarato la prima mossa della “fase due”: via al contrattacco israeliano per riprendere il controllo nelle aree in cui i combattenti di Hamas si sono infiltrati sabato mattina. Il numero di italiani ad oggi presenti in Israele non è preciso, la comunità più popolosa è sicuramente a Gerusalemme e sono più o meno 20 i liguri in Israele, però, per ora, non ci sono state segnalazioni di vittime tra i connazionali”.

“L’assedio totale alla Striscia di Gaza sta continuando con il taglio completo di rifornimenti, di elettricità e di cibo da parte del governo di Tel Aviv, - continua l’inviata- il primo ministro Netanyahu ha già confermato che sarà una guerra lunga e costosa ma che nulla li fermerà più. Il nuovo obiettivo è estirpare Hamas, organizzazione terroristica, che dal 2007 controlla la Striscia ed eliminare il suo leader Sinwar”.

“Ad aver spinto Hamas ad attaccare così violentemente - sottolinea la giornalista- è stata la volontà di rafforzare la propria immagine a livello internazionale e la speranza di consolidare il legame di alleanza con l’Iran, che da tempo punta a isolare politicamente Israele e il Libano”.

“Per quanto riguarda la risposta degli Americani- conclude Fabiana Magrì- questa non ha aspettato a farsi sentire. Il presidente Joe Biden ha già disposto l’avvicinamento dei mezzi della marina militare di fronte alle coste israeliane per aiutare il Paese alleato e proteggere i cittadini americani residenti sul posto”.

 

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