Gran Bretagna, il governo fissa per ottobre 2027 la partenza del deposito cauzionale sulle bevande

di Simone Galdi

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La misura mira a incentivare il riciclo di bottiglie e lattine, ma non include il vetro, sollevando dubbi e polemiche

Gran Bretagna, il governo fissa per ottobre 2027 la partenza del deposito cauzionale sulle bevande

Il governo britannico ha annunciato oggi che il Deposit Return Scheme (DRS), un sistema di deposito cauzionale per il riciclo di bottiglie e lattine, sarà lanciato in Inghilterra e Irlanda del Nord nell’ottobre 2027. L’iniziativa prevede incentivi economici per i consumatori che restituiscono contenitori usati presso apposite macchine, puntando a migliorare il riciclo e a ridurre l’inquinamento.

DRS -  Nato in Canada negli anni ‘50, il DRS (Deposit Return System in inglese) è un sistema di raccolta selettiva per gli imballaggi per bevande monouso secondo il quale il consumatore paga una piccola cauzione in aggiunta al prezzo di vendita di un prodotto. Questa cauzione, detto deposito, viene poi rimborsata interamente al consumatore al momento della restituzione dell’imballaggio vuoto presso un punto di raccolta. Il progetto dell'esecutivo di Londra, promosso dal Dipartimento per l’Ambiente, il Cibo e gli Affari Rurali (Defra), include contenitori per bevande tra i 150 ml e i tre litri, ma esclude le bottiglie di vetro. La decisione di lasciare il vetro fuori dal programma è stata giustificata con le difficoltà legate al riciclo di questo materiale e con i costi aggiuntivi che comporterebbe la sua inclusione.

Obiettivi - Secondo Mary Creagh, Ministro dell’Economia Circolare, il DRS rappresenta "un passo cruciale per mettere fine alla cultura dell’usa e getta". Il sistema mira a riciclare miliardi di contenitori monouso che ogni anno finiscono in discarica o negli ecosistemi naturali, proteggendo fauna e ambiente.

Struttura - La nuova normativa, entrata in vigore oggi, prepara il terreno per la creazione di un’organizzazione no-profit, il Deposit Management Organisation, che coordinerà la gestione del DRS. Questo organismo, guidato dall’industria, sarà operativo da aprile e si occuperà di installare e gestire i punti di raccolta nelle catene di supermercati e altri luoghi.

Ritardi - L’introduzione del DRS è stata rallentata da anni di discussioni e controversie, iniziate già nel 2018 sotto l’ex Segretario per l’Ambiente Michael Gove. Nonostante le richieste di alcune associazioni, come il British Retail Consortium, di posticipare ulteriormente il lancio per dare più tempo ai commercianti, il governo ha ribadito la propria volontà di rispettare il calendario.

Scozia e Galles - Nel frattempo, la Scozia sta procedendo con un proprio DRS, che sarà operativo prima della fine del 2027, mentre il Galles ha deciso di sviluppare un sistema separato. Il governo gallese non aderirà al progetto nazionale, citando difficoltà legate alla Brexit e alla devoluzione dei poteri.

Esempi globali - Schemi simili sono già operativi in oltre 50 Paesi, con tassi di ritorno che arrivano al 90% in media. La Germania, leader in Europa, registra un tasso del 98%. Secondo Defra, un DRS efficace in Inghilterra, Scozia e Irlanda del Nord potrebbe significativamente aumentare il riciclo dei 6,5 miliardi di contenitori monouso sprecati ogni anno, stimolando al contempo investimenti nell’industria del riciclo.

Pareri - La misura ha ricevuto commenti favorevoli da parte di associazioni di categoria e ambientaliste. James Lowman, dell’Associazione dei Negozi di Prossimità, ha apprezzato la chiarezza normativa, definendo il 2027 "una scadenza sfidante ma realizzabile". Coca-Cola Europacific Partners, attraverso Stephen Moorhouse, ha sottolineato il proprio supporto al sistema, descrivendolo come "una soluzione collaudata per aumentare il riciclo e ridurre i rifiuti".

Critiche - Tuttavia, non sono mancate le voci critiche. Sian Sutherland, co-fondatrice di A Plastic Planet, ha definito il DRS una "soluzione obsoleta". Secondo Sutherland, il vero obiettivo dovrebbe essere la standardizzazione degli imballaggi riutilizzabili, evitando l’uso di plastica monouso. Ha inoltre sollecitato l’adozione di materiali più facilmente riciclabili come vetro e carta.

Conclusione - Sebbene il DRS rappresenti un passo avanti nella lotta all’inquinamento da plastica, le polemiche e le sfide tecniche legate alla sua attuazione rimangono aperte.

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