Genova, tre poliziotti aggrediti da un detenuto nel carcere di Marassi

di Redazione

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Pagani (Uil): "Uno di loro ha rischiato di perdere un occhio"

Genova, tre poliziotti aggrediti da un detenuto nel carcere di Marassi

“ Ci risiamo: ancora una grave aggressione ai danni di appartenenti alla Polizia penitenziaria! I quali continuano a riportare, non in pochi casi, lesioni anche di natura permanente. Quest’oggi è accaduto – come altre volte in passato – presso la Casa Circondariale di Genova Marassi, ma sono mediamente due al giorno le aggressioni dei detenuti ai danni degli operatori penitenziari in tutto il Paese, rispetto alle quali si registra la sostanziale inerzia del ministero e, più in generale, del governo”.

A riferirlo è Fabio Pagani , Segretario Regionale della UILPA Polizia Penitenziaria, che poi spiega: “dalle notizie ancora frammentarie che ci pervengono, deduciamo che verso le ore 12.00 odierne un detenuto classe 1983 nato in Marocco , allocato in sesta sezione, con profilo di 'controllo alto' ha aggredito violentemente tre appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria procurando loro varie tumefazioni, contusioni. Ad uno dei malcapitati polizioP , il detenuto , ha infilato un dito , quasi cercando di cavargli un occhio . I tre Poliziotti sono stati trasportati in ambulanza al San Martino di Genova ”

“È assolutamente indispensabile e urgente – incalza ancora il leader della UILPA PP – rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria e potenziarne equipaggiamenti e dotazioni strumentali, nonché, parallelamente, intervenire sull’ordinamento introducendo un reato proprio o, per lo meno, un’aggravante specifica per chi, trovandosi in stato di detenzione, si scaglia contro le istituzioni repubblicane aggredendo la Polizia penitenziaria”.

“Infine, al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Futuro Governo – conclude Pagani –, chiediamo di accelerare sulla revisione del modello custodiale, ma anche di costituirsi parte civile nei procedimenti penali a carico di detenuti che abbiano aggredito e procurato lesioni permanenti agli operatori penitenziari e, conseguentemente, pure danni all’erario”