Genova, tensione tra ArcelorMittal e lavoratori: sciopero e corteo

di Redazione

Oltre 500 persone in marcia fino alla prefettura, l'azienda ha inviato anche 250 lettere di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione

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Tensioni ancora alta tra ArcelorMittal e i lavoratori dello stabilimento di Genova. Dopo il licenziamento di tre operai è scattato il blocco al varco merci da parte della Fiom e degli operai. L'azienda in risposta ha bloccato la produzione e ha confermato che si riserva "ogni iniziativa per i gravissimi danni conseguenti a tale illegittima iniziativa, per la quale è già stata interessata l'autorità giudiziaria.".

Oggi oltre 500 persone sono scese in piazza. Alle 8 sono partiti dalla fabbrica per ritrovarsi alle 8.30 in piazza Massena. Petardi e fumogeni all’altezza di piazza Montano e traffico inevitabilmente in tilt tra ponente, Valpolcevera e centro. Il corteo arriverà lentamente fino alla prefettura. ArcelorMittal ha anche inviato ai dipendenti lettere di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione. Sono già 250 le missive ricevute. La tensione è altissima.

"Questa è una serrata - denuncia il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro - illegittima per il diritto del lavoro e anche per la nostra Costituzione. I dirigenti di quest'azienda sono dei barbari che prima hanno distrutto gli impianti non investendo un euro e ora se la prendono con i lavoratori. Noi non ci stiamo e oggi saremo in piazza per difendere il lavoro. Chiediamo al Governo in Prefettura".

Fim e Uilm hanno deciso di affidarsi al giudice del lavoro a cui gli operai hanno fatto ricorso e non hanno partecipato alla manifestazione. La Fiom ha optato per la linea dura bloccando del varco a oltranza fino a ottenere il reintegro. "Condanniamo con fermezza l’atteggiamento dell’azienda chiedendo un intervento del prefetto per dirimere questa grave situazione al fine di tutelare tutti i lavoratori dello stabilimento di Genova - scrivono in una nota Fim e Uilm - Molti lavoratori si sono trovati questa mattina il badge smagnetizzato senza aver ricevuto nessuna comunicazione preventiva. Fim e Uilm ribadiscono con forza la necessità di un intervento del Governo così come richiesto e sollecitato ieri in una lettera delle segreterie nazionali. Per questo motivo abbiamo chiesto un incontro urgente al prefetto di Genova. La vertenza siderurgica deve avere una regia nazionale: in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro, il futuro del nostro stabilimento e dell’intera siderurgia del nostro Paese."