Genova, 711 le persone accolte dalla Comunità ucraina e dalla Caritas diocesana
di Redazione
Il bilancio di padre Tarasenko; "Fra di loro 332 bambini. A Santo Stefano c'è sempre un pasto caldo". Giovedì la consegna degli aiuti dell'associazione "50&Più"
Sono 711 le persone accolte fino a oggi dalla Comunità ucraina di Genova supportata dalla Caritas diocesana.
Tra i profughi (a oggi un totale di 262 nuclei familiari arrivati tramite la rete attivata dalla comunità ucraina) ci sono 332 bambini.
I tir carichi di aiuti partiti da Genova, Savona e Chiavari sono stati 17, una decina i minivan per un totale di circa 350 tonnellate di aiuti umanitari inviati a punti di raccolta sulla frontiera tra Polonia e Ucraina.
I dati sono stati forniti da padre Vitalij Tarasenko, parroco della comunità cattolica ucraina di rito bizantino di Genova che ha annunciato l'apertura del servizio di distribuzione aiuti per i nuovi arrivati dalla zona di guerra. Volontari della Caritas con i volontari della Comunità ucraina aiuteranno i nuovi arrivati a ricevere gli aiuti dalla parte dei genovesi. "C'è sempre pasto caldo a Santo Stefano - ha detto padre Vitalij - sia per il pranzo che per la cena. Grazie ai privati e ai ristoratori che offrono il cibo".
Intanto dopodomani giovedì 17 marzo alle ore 9.30 presso la chiesa di S.Stefano avverrà la consegna all'Associazione ucraina Pokrova dei beni di prima necessità (circa 60 pacchi) raccolti dall'Associazione 50&Più Genova per la popolazione ucraina. Saranno presenti Olge Sahaydak, presidente dell'Associazione Pokrova, e Brigida Gallinaro, presidente dell'Associazione 50&Più Genova.
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