Genova sicurezza, operazione Darsena, Gambino: "31 persone controllate, 2 espulsi e 9 sanzionati"
di Redazione
L'assessore alla sicurezza: "In Italia si deve accedere solo con specifici requisiti. Previsti 500mila arrivi, ma che siano legati ad esigenze lavorative"
Di Raffaella Palumbo
La zona della Darsena di Genova è ormai diventata un epicentro di criminalità, dove spacciatori e gruppi di bivacchi dominano quasi incontrastati 24 ore su 24. A lanciare l'allarme è Sergio Gambino, assessore alla sicurezza, protezione civile e immigrazione, che non ha esitato a denunciare la gravità della situazione in una delle zone più problematiche della città.
"La Darsena è un’altra delle nostre zone attenzionate", ha dichiarato Gambino, evidenziando come l'area sia divenuta teatro di attività illecite continue, con un gruppo di individui di una specifica etnia che non solo bivacca, ma gestisce anche il traffico di droga. "Questo accade h24, non ci sono momenti della giornata in cui non agiscano," ha proseguito l'assessore, dipingendo un quadro preoccupante che sembra non lasciare spazio a soluzioni immediate.
Nelle prime ore del mattino di ieri, la polizia locale ha condotto un'operazione mirata a ripristinare un minimo di legalità, intervenendo proprio quando i pescatori si preparavano a iniziare la giornata lavorativa. "Abbiamo identificato questi soggetti lì presenti," ha raccontato Gambino, "riuscendo a beccare due persone dando loro un ordine di espulsione." Un successo parziale, che però non nasconde le enormi difficoltà che le forze dell'ordine incontrano quotidianamente nel gestire una situazione fuori controllo.
Il problema, secondo Gambino, risiede nella mancanza di strumenti di deterrenza adeguati e in un sistema di espulsione e detenzione inefficace. "Se avessimo la possibilità di avere uno strumento di deterrenza, un efficace sistema di espulsione, un efficace sistema di detenzione per chi è pericoloso per la società, gli strumenti in mano alle forze dell’ordine sarebbero più efficaci," ha sottolineato, manifestando il suo rammarico per una normativa che, a suo avviso, non è all’altezza della sfida.
Nonostante la gravità della situazione, Gambino ha voluto precisare che Genova, rispetto ad altre grandi città italiane, resta paradossalmente una delle più sicure. "Parlando con colleghi e forze dell’ordine di altre città, mi hanno detto che la situazione è drammatica a Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna. Tutte le grandi città stanno accusando lo stesso problema," ha spiegato, puntando però anche sul fatto che la direzione intrapresa dal governo attuale è quella giusta, seppure faticosa.
L'assessore ha riconosciuto i passi avanti fatti, in particolare sul fronte delle espulsioni, che stanno diventando più frequenti, ma ha anche ammesso che questi provvedimenti non sono ancora sufficienti per arginare un fenomeno così radicato. "Il nostro Paese sta diventando meno attrattivo e lo si vede anche con la diminuzione degli sbarchi," ha dichiarato, ma ha anche sottolineato che ci vorrà tempo per vedere risultati concreti, poiché molti dei soggetti fermati sono presenti in Italia da anni e vivono ai margini della società, senza possibilità di regolarizzazione.
Con un ultimo richiamo alla necessità di un'immigrazione regolamentata e funzionale, Gambino ha ribadito: "In Italia si può venire solo se si è in regola, se si possiedono tutti i requisiti per poter venire. Non ne facciamo una questione di numeri, ma di necessità lavorative. Per poter integrare queste persone devono lavorare, devono essere inserite in un contesto dove c’è un’utilità sociale."
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