Genova, ritorno del Palasport al Comune: insorgono i commercianti
di Redazione
Cavo, Carena e Natoli scettici sull'operazione di riacquisto della struttura
L'ipotesi di riacquisto del Palasport ex Fiera da parte del Comune, con la prospettiva di rivederne la funzionalità sportiva, non piace alle categorie del commercio.
"Perché questo dietro front? Confcommercio Genova - dice Alessandro Cavo, Presidente dell’Associazione - rappresenta migliaia di imprenditori commerciali e all’associazione fanno riferimento oltre 50 Centri Integrati di Via. Su questa operazione siamo certi che non tutti hanno informazioni precise e chiare, forse nemmeno tutti i nostri commercianti. Dopo anni di incontri la nostra Associazione che ha sempre espresso il timore che un centro commerciale al waterfront avrebbe gravemente danneggiato il tessuto commerciale del centro e del centro storico non può non intervenire in sul tema".
Sul punto intervengono alcuni rappresentanti delle categorie interessate, a partire da Manuela Carena, presidente Federmoda e componente di giunta Confcommercio: "Ne discutiamo da anni con il Sindaco. Abbiamo ascoltato, fatto proposte, non abbiamo mai compreso del tutto e di conseguenza mai condiviso. Ed ora si sta verificando puntualmente quello che paventavamo da sempre. Un impianto sportivo con solo 4/5 mila posti, anche se così all'avanguardia, mai potrà ospitare eventi sportivi e di spettacolo di altissimo livello. Scordiamoci quindi incontri ufficiali delle nazionali di volley o di basket, che si orientano ormai su palazzetti da 8000 posti o più, al massimo assisteremo alle amichevoli. Qualche finale di Coppa Italia o Supercoppa si potrà provare a portarle a Genova, ma solo se ci sarà un parziale finanziamento del Comune. E poi scordiamoci i concerti di star internazionali che non potranno venire, mentre potranno venire cantanti di medio livello. Quel che è certo è che mancherà una forte attrattività tale da richiamare visitatori da fuori Genova o fuori regione e non avremo la ricaduta positiva tanto sbandierata su tutto il territorio, cosa che era il perno su cui si basava tutto il progetto".
Prende la parola anche Ilaria Natoli, vicepresidente Confcommercio e leader del CIV di via XX Settembre: "E’ chiaro che questa operazione non farà aumentare significativamente il numero di visitatori a Genova , pertanto il rischio è semplicemente di spostare il flusso della clientela genovese dal centro cittadino al waterfront dove ci saranno centinaia di mq. di catene , supermercato (un altro !) e la possibilità di trovare parcheggio perché ce ne saranno veramente tanti e comodissimi, fuori dalla porta ! Tra l’altro senza un reale collegamento con il centro della città. L’impianto sportivo che il Comune sembra intenzionato a ricomprare dal privato non consentirà lo svolgimento di eventi di richiamo né sportivi, né di spettacolo. A noi sembra chiaro che i turisti da fuori non affrontano ore e ore di code in autostrada o su lentissimi treni per vedere un centro commerciale in gran parte uguale a tutti gli altri o eventi di livello medio. Quimdi ce lo godremo tutto solo noi genovesi. Ci sembra di averlo già visto questo film, a Sampierdarena, vi ricordate la Fiumara ? Qui tra l'altro l'operazione è sul mare, nella parte più bella della città, immaginatevi l'impatto. Ancora una volta vogliamo sottolineare che è fondamentale che il Comune valuti attentamente le esigenze delle attività commerciali già presenti sul territorio prima di prendere qualsiasi decisione".
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