Genova: operaio morto nel cantiere Memoriale Morandi, indagati titolare imprese e coordinatore
di Stefano Rissetto
La ditta non aveva ancora fatto la UniLav, la comunicazione di distacco, fatta dopo l'infortunio mortale e con l'arrivo degli ispettori della Asl3
Tre persone sono indagate per la morte di Marco Ricci, l'operaio romano di 39 anni morto giovedì scorso dopo essere caduto da oltre 10 metri nel cantiere della ludoteca del Parco del Ponte, vicino al viadotto San Giorgio a Genova. Sono i titolari dell'impresa appaltante e della ditta in subappalto e del coordinatore della sicurezza. Dai primi accertamenti è emerso che la ditta per cui lavorava Ricci non aveva ancora fatto la UniLav, la comunicazione di distacco. Comunicazione che è stata fatta dopo l'infortunio mortale e con l'arrivo degli ispettori della Asl3.
L'iscrizione nel registro degli indagati, disposta dal pm Giuseppe Longo e dall'aggiunto Francesco Pinto che coordina il gruppo Salute e Lavoro, è stata fatta per permettere ai tre di potere nominare i propri consulenti per l'autopsia che verrà eseguita dal medico legale Camilla Tettamanti. Gli ispettori della Asl3, diretti dall'ingegnere Gabriele Mercurio, hanno rilevato una serie di violazioni nel cantiere: il varco da cui è precipitato Ricci non era protetto da parapetti e griglie e, inoltre, l'asse che doveva coprire il vano ascensore non era nemmeno fissato. La vittima, quel giorno, stava trasportando insieme a un collega una griglia di metallo camminando all'indietro. Quando ha messo il piede sulla trave questa si è spostata facendolo cadere nel vuoto. Le sue condizioni sono apparse subito disperate ed è morto dopo 24 ore nonostante tutti gli sforzi del personale medico.
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