Genova: Moody non riapre, Fiore (Filcams): "Tutelare i dipendenti"
di Stefano Rissetto
"L'ennesimo marchio storico genovese ha deciso di abbandonare la città"
“Un altro storico marchio abbandona Genova e lascia a casa i propri dipendenti. Faremo tutto quanto è necessario per tutelarli e per garantir loro la continuità di reddito". Così Maurizio Fiore, Segretario Filcams Cgil Genova, sulla vertenza che sta coinvolgendo dipendenti del bar ristorante Moody di piazza Piccapietra.
"Dopo il principio di incendio nei sotterranei del settembre scorso, la Filcams - spiega una nota - ha richiesto l'utilizzo temporaneo delle ferie e l’attivazione immediata degli ammortizzatori sociali. La società che ha acquisito il locale dopo il fallimento di Qui Group fa capo ad una holding svizzera, e nell’incontro sindacale di lunedì scorso ha messo da parte la possibilità di riaprire in tempi brevi e trovare nuovi investitori utili a coprire i costi, ed ha scelto la scorciatoia più veloce e più drammatica, chiudere definitivamente e trasferire tutte le maestranze in locali sparsi in Italia.
“Non solo la società si disimpegna rispetto a dipendenti e territorio, ma ha dichiarato di non voler nemmeno attivare gli ammortizzatori sociali previsti dalle procedure: noi non ci fermeremo qui, ed a tutela dell'occupazione ci mobiliteremo già da lunedì prossimo davanti ai locali del Moody in assemblea permanente – conclude Fiore - nel frattempo però non possiamo che constatare come l’ennesimo marchio storico genovese abbia deciso di abbandonare la città”.
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