Genova: lavoratori Maersk licenziati e sostituiti da IA, presidio davanti a sede azienda
di Redazione
Assessore Mascia promuove incontro per la salvaguardia dei posti di lavoro
Questa mattina, un centinaio di lavoratori hanno partecipato a uno sciopero di otto ore con presidio davanti alla sede genovese della multinazionale danese Maersk. Il motivo della protesta è il licenziamento di quattro dipendenti, che, secondo i sindacati, saranno sostituiti dall'intelligenza artificiale. La manifestazione ha coinvolto anche numerosi lavoratori della sede Maersk di Genova, che conta oltre duecento dipendenti.
Licenziamenti – Il licenziamento dei quattro lavoratori ha suscitato una forte reazione tra i sindacati, che accusano Maersk di voler sostituire il personale umano con soluzioni tecnologiche avanzate. "Questi licenziamenti sono l'ennesimo passo verso la riduzione dei posti di lavoro, a favore di un'automazione che non tiene conto delle esigenze delle persone", ha dichiarato un portavoce sindacale. Secondo le organizzazioni sindacali, i lavoratori coinvolti hanno perso il proprio posto di lavoro a causa di un piano di riorganizzazione aziendale che prevede l'introduzione di sistemi automatizzati per alcune mansioni. La protesta si è concentrata su un tema centrale: l'impiego dell'intelligenza artificiale per sostituire le persone, una questione che sta diventando sempre più rilevante nel mondo del lavoro.
Incontro – In risposta alla protesta, l'assessore al Lavoro e allo Sviluppo economico sostenibile del Comune di Genova, Mario Mascia, ha convocato le parti sindacali e quelle datoriali di Maersk Italia per un incontro urgente. L'incontro, previsto per venerdì mattina a Palazzo Tursi, ha l’obiettivo di cercare un accordo che possa garantire la tutela dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori. "Subito dopo aver appreso la sconcertante notizia del licenziamento di quattro lavoratori impiegati presso la sede genovese di Maersk, ho voluto attivarmi immediatamente con tutte le parti in causa per promuovere un incontro finalizzato alla salvaguardia di questi posti di lavoro e, soprattutto, alla tutela dei lavoratori coinvolti e delle loro famiglie", ha dichiarato Mascia.
Reazioni – La mobilitazione dei lavoratori di Maersk non si è limitata al presidio di oggi, ma rappresenta solo l’ultimo atto di una crescente preoccupazione per le politiche aziendali che, secondo i sindacati, stanno minacciando i posti di lavoro tradizionali in favore di soluzioni tecnologiche sempre più invasive. Le prime reazioni della comunità sindacale e istituzionale sono state fortemente critiche nei confronti di questa scelta. La protesta si inserisce in un contesto più ampio di dibattito sulla digitalizzazione del lavoro e sulle sue implicazioni sociali ed economiche. La crescente automazione dei processi produttivi sta cambiando radicalmente il panorama occupazionale, suscitando preoccupazioni tra i lavoratori e le istituzioni.
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