Genova, l'industria cresce nel primo semestre 2022: fatturati in rialzo, ma a spingere è l'aumento dei prezzi
di Marco Innocenti
Risso: "Crisi di governo? Si rischiano rallentamenti su Gronda e Diga. Per fortuna la campagna elettorale si farà in agosto e nessuno la seguirà"
Il primo semestre del 2022, secondo i dati forniti oggi da Confindustria Genova, conferma una crescita per l'industria genovese ma sono numeri che potrebbero trarre in inganno, nascondendo di fatto le insidie di questo periodo particolare. I fatturati salgono ancora ma frenano i volumi di produzione e gli ordini, soprattutto per piccole e medie imprese. Il rischio è che i risultati economici siano spinti più che altro dal rialzo dei prezzi delle materie prime, che ora le imprese non sono più in grado di assorbire e iniziano ad essere scaricati sulla clientela.
“L'aumento dei fatturati – spiega il presidente di Confindustria Genova Umberto Risso - almeno in alcuni settori, è il risultato di un aumento della domanda ma è spesso invece dato da un aumento dei prezzi, dovuto allo scaricamento sul cliente dell'aumento dei costi. Questo però è avvenuto solo in alcuni settori visto che abbiamo rilevato un calo di più del 6% dei margini delle aziende, segno che molte imprese hanno continuato ad assorbire questi rialzi dei costi delle materie prime, almeno fino a questo periodo”.
A rendere ancor più incerto il futuro, c'è anche lo scenario politico interno, segnato dalla crisi di governo. “Sicuramente non se ne sentiva proprio il bisogno – prosegue Risso – specialmente a 8 mesi dal termine naturale della legislatura. Come tutte le crisi di governo porterà minimo un rallentamento e rischi, con questi rallentamenti, di perdere quello che si stava seguendo specialmente per il Pnrr. Inoltre certi finanziamenti erano subordinati a riforme che erano in corso o che dovevano ancora essere terminare. La perplessità e i timori, per questo, sono molto forti”. Timori che si concentrano sul possibile rallentamento di alcune infrastrutture strategiche come la Gronda e la nuova Diga foranea: "Per quel che riguarda la Gronda - continua Risso - credo che anche un governo che debba limitarsi all'ordinaria amministrazione, possa mettere quella famosa firma che manca, specialmente ora che potrebbe sentirsi sgravato dalla presenza di certe forze politiche. Però non so se potrà essere così. Finché non si aprono i cantieri, non ci crediamo. Anche sulla Diga, questa crisi rappresenta una difficoltà che può far rallentare il tutto perché ogni volta che c'è una carenza di governo, ci sono intralci. Adesso ogni forza politica cercherà di distinguersi dalle altre ma le cose da fare sono poche e molto chiare. Per fortuna la campagna elettorale si svolgerà ad agosto e nessuno la starà a sentire".
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