Genova, immobiliare: dati Fiaip, mercato in flessione in città, Santa Margherita regina delle Riviere

di Redazione

In crescita Carignano, mentre cala il fascino di Castelletto. Nel centro storico Sarzano sfrutta l'effetto metro, a differenza di Certosa in Val Polcevera

Il mercato immobiliare di Genova ha fatto registrare nel 2023 una leggera flessione nei numeri. Emerge dal rapporto dell'ultimo trimestre dello scorso anno redatto dall'ufficio studi della FIAIP - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali. Malgrado il rialzo dei tassi di interesse, c'è stato comunque un buon numero di compravendite. Genova, a livello di redditività, con i valori di acquisto comunque bassi, è la città di Area metropolitana che può dare il maggior ritorno sull'investimento. In città cresce Carignano, in flessione Castelletto, il centro varia secondo la condizione dei palazzi così come il centro storico, dove si apprezza Sarzano. Dal centro verso Levante i valori sono stabili verso l'alto. In provincia svettano Camogli e soprattutto Santa Margherita Ligure: quest'ultima detiene il primato di media di compravendita più alta, on una partenza da ristrutturare che sta tra i 3.000/3.700 euro/mq, per arrivare a un ristrutturato da 6.700 a 7.400, con milanesi e lombardi tra i più interessati a concludere acquisti.
 

A Genova si registra comunque un crescente interesse di investitori stranieri in città, mentre in passato i compratori esteri si orientavano quasi esclusivamente sulle riviere.
 

L'andamento del mercato, che prende a modello un'unità da 80/100 mq, va temperato alla luce delle mutate esigenze abitative: i nuclei familiari si fanno sempre più ridotti, aumentano le persone che vivono sole e si tende a frazionare appartamenti ormai troppo ampi, cancellando la separazione tra cucina e soggiorno.
 

Per quanto riguarda i quartieri, in val Polcevera è Bolzaneto la zona di maggiore pregio, mentre Certosa con Rivarolo a dispetto dell'accresciuta posizione strategica rispetto alla metropolitana non ha avuto la rivalutazione che ci si sarebbe aspettati. In ogni caso nella parte bassa della vallata i prezzi restano più che abbordabili, dai 400 ai 1000 euro/mq.
 

Per quanto riguarda la bassa Valbisagno, la situazione è curiosamente a macchia di leopardo: a Marassi si va dai 700 ai 1400 euro/mq. Nella zona di San Fruttuoso la vicinanza al San Martino può far arrivare ai 2000 euro/mq. Sempre restando a Marassi e San Fruttuoso si potrebbe prevedere un ulteriore sviluppo e slancio per quanto riguarda la parte finale di corso Sardegna se un domani o comunque a breve dovesse arrivare la metropolitana a Terralba. La presenza della Metropolitana, infatti, in genere fa crescere i valore di mercato degli immobili. Nella parte alta della vallata, nella zona di Molassana si registrano variazioni legate all'età delle costruzioni.

 

Nel centro città, l'unica nuova costruzione riguarda San Vincenzo. Si va dai 1100 fino ai 3000 euro/mq secondo la posizione. Nel centro storico la zona di Sarzano, servita dalla metro, la fa da padrona. Più difficile la situazione di Pré e Carmine, dove peraltro il mercato potrebbe beneficiare del fenomeno degli affitti brevi.

 

In crisi invece Castelletto, per l'età degli immobili e la configurazione degli appartamenti, con valutazioni pur sempre fra i 2mila e i 3300 euro/mq. In ascesa di contro Carignano, in una forbice dai 1700 ai 3600 euro/mq. Per quanto invece riguarda la Foce, zona che si estende fino a via Tolemaide, l'operazione Waterfront produrrà ricadute positive su questa fascia di territorio.

A Levante, Nervi non risente della flessione del 2023, con un mercato eminentemente "interno", così come Albaro particolarmente apprezzata nelle nuove costruzioni dell'ex rimessa Amt di Boccadasse. Particolarmente variabile la situazione tra Quarto e Quinto secondo le condizioni e l'ubicazione dell'immobile: si va dai 1.500 ai 3.600 euro/mq.

 

Passando a Ponente, Sampierdarena si conferma zona critica, dai 600 ai 1.350, mentre Sestri Ponente regge buoni valori, dai 1500 ai 2100. Stabile infine la situazione a Pegli, da 1000 a 3000 secondo sito ed edificio.