Genova, immobili confiscati alla mafia: una Casa della Legalità e nuovi spazi per giovani e cultura
di Emilie Lara Mougenot
L’assessore Maresca annuncia progetti per il recupero di beni confiscati: 100mila euro già stanziati per interventi entro il 2025

Il Comune di Genova punta a trasformare i beni confiscati alla mafia in luoghi simbolo di riscatto sociale e culturale. Durante una Commissione riunita in Sala Rossa, l’assessore al Patrimonio Francesco Maresca ha illustrato i progetti dell’Amministrazione per il 2025, che prevedono l’assegnazione di immobili a finalità sociali, culturali e giovanili.
Casa della Legalità – Tra le priorità, spicca la creazione di una “Casa della Legalità” nel centro storico. Questo spazio, in collaborazione con la Procura della Repubblica, enti e associazioni, sarà dedicato alla tutela delle donne e delle fasce più deboli, offrendo supporto giuridico e legale. “Sarà un luogo di cooperazione tra pubblica amministrazione e associazioni – ha dichiarato Maresca – per sostenere i soggetti fragili e contrastare le logiche mafiose”.
Progetti culturali – L’Amministrazione intende destinare un secondo immobile alla creazione di una “Casa della cultura” per promuovere musica, arte e iniziative culturali. “Sarà uno spazio aperto agli artisti, non solo locali, per valorizzare la loro creatività e offrire loro nuove opportunità”, ha aggiunto l’assessore.
Spazi per i giovani – Un terzo progetto mira a destinare un immobile ai giovani lavoratori della città, spesso trascurati. Maresca ha sottolineato l’importanza di includere figure professionali come portuali, saldatori e riparatori navali: “Sono risorse vitali per Genova e meritano di essere integrati nel tessuto sociale e cittadino”.
Finanziamenti e bandi – Il Comune gestisce attualmente 68 beni confiscati e ha già ottenuto un finanziamento di 100mila euro da Regione Liguria per la manutenzione straordinaria di un immobile in via Giambattista Vico, destinato a diventare una casa di accoglienza per famiglie in difficoltà. I lavori saranno completati entro la fine del 2025. Inoltre, l’Amministrazione parteciperà a cinque nuovi bandi nel corso dell’anno per ulteriori risorse.
Il caso Libeccio – Tra gli immobili sotto sequestro figura il Libeccio, di proprietà dell’Autorità Portuale. L’assessore Maresca ha anticipato un imminente incontro per definire una manifestazione di interesse congiunta per il recupero dell’edificio, da trasformare in un luogo di educazione e socialità.
Risposta alla criminalità – “Trasformare questi edifici in spazi culturali e sociali è un atto di riscatto – ha concluso Maresca – una risposta forte alla mafia. Vogliamo che diventino luoghi di incontro e crescita, dove le nuove generazioni possano costruire un futuro lontano dalle logiche criminali”.
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