Genova, il ministro Giovannini firma il protocollo di riqualificazione e rigenerazione del Campasso

di Redazione

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Per iniziare arriveranno 89 milioni di euro poi saranno stanziati altri fondi. Bucci: "Ridurremo al minimo le demolizioni"

Genova, il ministro Giovannini firma il protocollo di riqualificazione e rigenerazione del Campasso

Parte il “Progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana” delle aree interessate dagli interventi di potenziamento ferroviario Genova–Campasso, previsti nell’ambito del Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi–Nodo di Genova, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tale Progetto, che dovrà essere tempestivamente avviato e armonizzato con i tempi di realizzazione di quello volto a potenziare il traffico ferroviario merci, prevede diversi interventi secondo criteri di sostenibilità economica, sociale e ambientale con l’obiettivo di ridurre il disagio abitativo derivante dalla prossimità degli edifici al sedime ferroviario. In particolare, si procederà alla demolizione di edifici e la riqualificazione delle aree corrispondenti, alla realizzazione di spazi verdi e di interventi per aumentare la varietà degli spazi pubblici, multifunzionali e attrezzati, per la collettività. 

Il Progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana è stato illustrato oggi durante la conferenza stampa per la sottoscrizione del Protocollo d’intesa che definisce le modalità di cooperazione per la realizzazione dell’intervento, la cui fase iniziale prevede un investimento di 89 milioni di euro, alla quale hanno partecipato il Ministro Giovannini, il Commissario Straordinario per il Progetto Unico, Calogero Mauceri, il Presidente della Regione Liguria, il Sindaco di Genova e l’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris. Il Ministro e il Sindaco di Genova hanno incontrato anche i Presidenti dei Municipi 2 e 5 interessati dagli interventi e una delegazione dei comitati cittadini per avviare un confronto aperto al fine di una migliore condivisione delle opere che il Comune di Genova dovrà realizzare in qualità di soggetto attuatore.

“Per la prima volta, il progetto dà concreta attuazione alla direttiva Draghi”, ha sottolineato il Ministro Enrico Giovannini. “Grazie all’intensa collaborazione interistituzionale con gli enti territoriali che ne consentirà la rapida attuazione, il Progetto integrato è un esempio di come sia possibile cambiare il modo di realizzare le opere pubbliche prevedendo la creazione di infrastrutture necessarie per modernizzare il Paese, ma tenendo conto delle esigenze di riqualificazione e rigenerazione del territorio in un’ottica di sostenibilità economica, sociale e ambientale. All’impegno finanziario del Ministero per il Progetto, pari a circa 90 milioni di euro, si potranno aggiungere ulteriori risorse, fin dalla prossima legge di Bilancio, per completare l’operazione di miglioramento del contesto urbano nelle zone interessate dal potenziamento della linea ferroviaria. In tale ambito, anche gli enti territoriali potranno avere un ruolo determinante”.

“Il progetto di Rigenerazione urbana – spiega il Presidente della Regione Liguria Giovanni Totiè mirato alla sostenibilità ambientale ed economica dell’opera ferroviaria, che è stata valutata ed assentita pochi giorni fa nella conferenza di servizi coordinata da Regione Liguria – Dipartimento Ambiente e Protezione Civile e alla quale hanno partecipato tutte le amministrazioni ed enti competenti. La firma di oggi è un passaggio fondamentale nel percorso di attuazione di questo innovativo e articolato piano di rigenerazione urbana che andrà a valorizzare, rilanciare e riqualificare questi spazi, interessati da una serie di grandi opere di enorme rilievo per Genova, la Liguria e tutto il Paese".

"Alcuni edifici, quelli più vicini alla ferrovia, saranno espropriati ma vogliamo ridurre al minimo le demolizioni - fa sapere il sindaco di Genova Marco Bucci-non dobbiamo fare tabula rasa di un quartiere dobbiamo renderlo al contrario più vivibile, credo che un'idea potrebbe essere quella di realizzare degli studentati, cosa di cui c'è sempre bisogno. Parliamo di circa 1800 alloggi interessati dal passaggio della vicina linea, alcuni saranno espropriati e demoliti ma altri potremmo acquisirli e utilizzarli a fini sociali e di servizio, magari gli appartamenti ai primi piani, che affacceranno sulle barriere antirumore, invece ai piani superiori potrebbe esserci dello student housing, sono solo ipotesi, decideremo insieme al territorio2. Ci sarà comunque una fascia, quella con una distanza inferiore ai 10 metri dalle rotaie, dove ci saranno demolizioni e la creazione di un "cuscinetto" di aree verdi. Nell'ambito del protocollo firmato questa mattina per realizzare il progetto l'area limitrofa alla linea ferroviaria sarà suddivisa in tre segmenti omogenei in relazione alla distanza dei fabbricati dalla ferrovia definiti in base al principio secondo il quale il disagio abitativo e la variazione di valore delle unità immobiliari hanno un'incidenza progressivamente descrescente con la distanza dalla linea. Il piano prevede espropri ma anche indennizzi per chi non sarà trasferito ma avrà la ferrovia a una distanza fino a 30 metri".