Genova, identificato il piromane di Multedo: incendiò l'auto nuova della vicina
di Alessandro Bacci
Il 71 enne ha ammesso che stava aspettando un’occasione buona per incendiare qualcosa che appartenesse alla donna

La Polizia di Stato di Genova ha denunciato un 71enne italiano per danneggiamento a seguito di incendio. I fatti risalgono allo scorso 10 aprile quando, nella notte, un’esplosione sveglia i residenti di Multedo: un’auto di nuova immatricolazione va a fuoco e una centralina ARPAL per le misurazioni della qualità dell’aria, poco distante, viene interessata dalle fiamme. L’evento è ripreso da una videocamera di sorveglianza privata di un residente, ma le immagini non permettono di risalire con certezza agli autori del fatto. I poliziotti del Commissariato Sestri Ponente avviano un’articolata attività d’indagine che permette di ricostruire i movimenti di persone e di veicoli nelle ore precedenti l’esplosione. L’attenzione si focalizza fin da subito sul 71enne, conoscente della proprietaria della vettura incendiata, una genovese di 55 anni, per la quale esegue spesso piccoli lavori di manutenzione in casa.
Convocato presso gli Uffici del Commissariato, l’uomo racconta di essersi guadagnato la fiducia del nucleo familiare, ma nell’ultimo periodo qualcosa si è guastato nei loro rapporti. Durante il racconto emergono alcune incongruenze circa i suoi spostamenti nella serata precedente l’incendio: difatti le immagini delle telecamere cittadine hanno ripreso la vettura dell’uomo, una vecchia Fiat UNO, percorrere nottetempo l’Aurelia a poche centinaia di metri dal luogo dell’evento, sebbene lo stesso abiti a Sampierdarena: il pensionato al riguardo fornisce una spiegazione che però non convince gli agenti.
Il colpo di scena avviene all’atto della firma di tale verbale: il 71enne con molta titubanza prende la penna e non si può fare a meno di notare una importante lesione sul dorso della mano destra: l’uomo farfuglia che si tratta di una brutta dermatite ma, anche in questo caso, i poliziotti non gli credono. Una successiva prestazione di Pronto Soccorso conferma i sospetti degli operatori: la diagnosi della lesione è “ustione di 3° grado in fase di consolidamento”. Alle strette, l’uomo ammette: da circa due mesi si è aggirato in macchina con una tanichetta piena di benzina aspettando un’occasione buona per incendiare qualcosa che appartenesse alla donna. La vista della sua vettura nuova fiammante, abitualmente parcheggiata sotto casa, gli ha provocato un irrefrenabile impulso di distruggerla, impulso a cui ha ceduto la notte del 10 aprile: l’uomo si è recato appositamente nella via interessata, ha forzato la portiera dell’auto, versato la benzina all’interno dell’abitacolo e poi si è avvicinato con un accendino, ma un improvviso scoppio del combustibile lo ha investito procurandogli l’ustione alla mano. Per timore di essere scoperto, non si è recato presso alcun ospedale, curando l’ustione a casa.
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