Genova, identificati i tre aggressori del giovane colpito durante un assalto omofobo nel centro storico

di E.L.M.

1 min, 50 sec

Le Forze dell'Ordine hanno individuato i responsabili: due italiani e un sudamericano tra i 25 e 30 anni

Genova, identificati i tre aggressori del giovane colpito durante un assalto omofobo nel centro storico

Sono stati identificati i tre uomini accusati di avere aggredito un giovane genovese con insulti e violenze di matrice omofoba nel cuore del centro storico. I responsabili, tutti di età compresa tra i 25 e i 30 anni, non sono ancora stati denunciati formalmente, in attesa di ulteriori accertamenti.

Aggressione – L'episodio, avvenuto in una zona frequentata per la movida, ha visto il giovane seguito, insultato e poi colpito fisicamente da almeno tre persone: il ragazzo ha subito violenze anche quando i suoi amici sono intervenuti per difenderlo, questi ultimi sono stati minacciati e picchiati prima che i tre aggressori si dessero alla fuga.

Consiglio Comunale – La vicenda ha scatenato ieri un acceso dibattito in Consiglio Comunale, dove la mozione proposta dalla consigliera Cristina Lodi (Gruppo Misto) è stata approvata. Il documento impegna l’amministrazione comunale a collaborare con le Forze dell’Ordine per assicurare alla giustizia i colpevoli e promuovere iniziative contro l’odio e l’intolleranza. Prevista anche la destinazione di risorse per sensibilizzare le scuole, in collaborazione con associazioni come Arcigay e Liguria Rainbow.

Divisioni politiche – Nonostante la condanna unanime dell’episodio, il voto non è stato privo di polemiche. Federico Bertorello, capogruppo della Lega, ha espresso contrarietà alla mozione, criticando il riferimento esplicito a determinate associazioni, definito “strumentalizzante”. Di parere opposto Marco Barbieri (Genova Domani), che ha evidenziato come la mozione sia in linea con una cultura liberale e inclusiva.

La voce della vittima – Durante la seduta è stata letta una lettera del giovane aggredito: “Sto vivendo un momento difficile, che temevo e speravo di non affrontare mai. La violenza che ho subito mi fa sentire un cittadino di serie B”. Le sue parole hanno colpito i presenti, pur non riuscendo a sanare le spaccature emerse tra le forze politiche.

Critiche e aspettative – Filippo Bruzzone (Linea Condivisa) ha espresso delusione per l’assenza di un voto unanime, sottolineando l’importanza di mostrare unità istituzionale in casi di odio e violenza. “Mi aspettavo una risposta compatta da parte di tutti”, ha dichiarato, evidenziando come la mancanza di coesione sia un segnale negativo per la città.

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