Genova, "Greenpeace": "L'attivismo non è un crimine"

di Redazione

A bordo della nave Arctic Sunrise, eventi e ricerche scientifiche per sensibilizzare sulla tutela delle aree marine e la repressione della protesta pacifica

Di Raffaella Palumbo


Fa tappa a Genova la spedizione di Greenpeace “C’è di mezzo il mare”, edizione 2024. L'iconica nave Arctic Sunrise é ormeggiata al Porto Antico di Genova, e ospiterà eventi e attività di ricerca scientifica fino al 6 luglio, per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul tema legato alla tutela delle aree marine e sulla biodiversità minacciata.


Quest'oggi, sono intervenuti Francesco Martone, portavoce di IDD, Ludovico Basili, giornalista e attivista, e Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, per la presentazione del primo dossier sulla repressione della protesta nonviolenta dal titolo “Diritto, non crimine. Per la giustizia sociale, ambientale e climatica". Un rapporto contro chi manifesta pacificamente per la protezione dell'ambiente e la giustizia climatica.

Il documento denuncia la crescente criminalizzazione della protesta pacifica tramite leggi e provvedimenti che colpiscono attivisti etichettati come “criminali” o “eco-vandali”.

A tal proposito, regna grande amarezza da parte degli attivisti di Greepeace per la non accoglienza ricevuta nel savonese il 2 luglio scorso: la nave ha dovuto rinunciare alla sosta nel porto della città a causa dei numerosi vincoli imposti. L'imbarcazione avrebbe voluto accogliere i cittadini di Savona ed i comitati che si stanno impegnando contro i rigassificatori a discapito della fauna marina, per muoversi concretamente contro quella che sarebbe una vera minaccia per l'habitat di tante specie viventi.


«L'Italia sta restringendo gravemente le libertà civili ed ecologiche, con normative ad hoc che reprimono il legittimo diritto a difendere l'ambiente», ha dichiarato Martone. Onufrio ha aggiunto: «È urgente che politica, aziende e finanza ascoltino le voci di chi protesta per attuare misure concrete contro la crisi climatica».

Negli ultimi mesi, l'Italia ha visto un incremento di azioni legali contro attivisti climatici, inclusi arresti e multe. Ludovico Basili, di Osservatorio Repressione, ha sottolineato: «È essenziale garantire il diritto alla disobbedienza civile senza limitare lo spazio civico».

La presentazione di oggi è parte della spedizione “C’è di mezzo il mare” di Greenpeace, che domani proseguirà con il convegno “Obiettivo 30x30 - Proteggere il 30% dei mari italiani entro il 2030”.

La storica organizzazione continua e continuerà distinguersi per il suo impegno costante nella protezione del pianeta e nella promozione della sostenibilità ambientale. Un lavoro nobile, troppo spesso, accompagnato da difficoltà quotidiane che il team di Greenpeace deve affrontare per sensibilizzare il pubblico e guidare il cambiamento.