Genova: grandi manovre per istituire il "Politecnico delle Arti"
di Redazione
L'iniziativa prevede la condivisione di una sede aggiuntiva, individuata nel Palazzo Senarega
Nel 2015 fu firmato a Genova un protocollo di intesa, presente l'allora ministro Fedeli, tra il Conservatorio "Niccolò Paganini" e l'Accademia Ligustica di Belle Arti per la costituzione di un Politecnico delle Arti. Due Istituzioni prestigiose a livello non solo locale: il primo diretto discendente della Scuola Gratuita di Canto istituita nel 1829 e divenuto istituto statale nel 1967, la seconda fondata nel 1751 e recentemente statizzata.
L'iniziativa, fortemente voluta dall'allora presidente di entrambe le istituzioni, l'ex sindaco Giuseppe Pericu, nasceva dalla prospettiva di condivisione di una sede aggiuntiva individuata nel Palazzo Senarega e si proponeva come una novità a livello nazionale. L'accordo è stato poi ribadito in un successivo protocollo firmato nel 2019. La sua effettiva realizzazione era subordinata all'avvenuto passaggio allo Stato della Ligustica, transizione che si è realizzata, per cui ora l'iter ufficiale per la costituzione reale del Politecnico potrebbe partire
"Al momento - spiega Fabrizio Callai, presidente del Conservatorio dal 2021 - l'unico elemento che lega le due Istituzioni è la sede comune di Senarega, oltre al fatto che alcuni studenti dell'una seguono i corsi dell'altra e viceversa". Il Conservatorio attualmente ha 562 studenti, l'Accademia ne ha oltre 550. "Allo stato attuale - spiega Guido Fiorato, direttore dell'Accademia all'inizio del suo terzo mandato - ci sono alcuni Politecnici sulla carta, a Torino, a Firenze, a Ravenna e uno operativo a Bergamo. Genova è stata la prima a gettarne le basi ed è l'unica in cui gli studenti possono inserire nel loro piano di studio materie attinte dall'altra Istituzione. Un passo in avanti in questo senso è stata la collocazione a Senarega della scuola di musica elettronica e delle nostre "Nuove tecnologie dell'arte": due settori che possono dialogare molto bene".
"Le prospettive - aggiunge Callai - riguardano la possibilità di unire il comparto amministrativo, come terreno di partenza". "Sul piano della didattica, invece - osserva Fiorato - ci vuole ancora un grande lavoro a livello nazionale per ragionare sui crediti, sui piani di studio e mettere insieme due realtà molto diverse". Un'operazione che, se portata a termine, doterebbe Genova di un Politecnico di oltre mille studenti con un notevole potenziale attrattivo. Sul tavolo permane il problema, sempre aperto, delle residenze per studenti, punto cruciale se si vuole davvero svecchiare una città fra le più anziane d'Italia con una politica di effettiva apertura ai giovani.
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