Genova, gli infermieri in piazza: "Dimenticati dopo l'emergenza. Non siamo eroi, è il nostro lavoro"
di Alessandro Bacci
Flash mob in piazza De Ferrari, palloncini rossi in cielo in omaggio ai colleghi caduti per il coronavirus
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Gli infermieri scendono nuovamente in piazza a Genova. Nuovo flash mob di fronte al palazzo della Regione Liguria in piazza De Ferrari per chiedere garanzie, adeguamenti economici e sicurezza. Con il passare dell'emergenza covid i riflettori si stanno lentamente spegnendo sugli infermieri. Molti lavoratori interinali, assunti durante il picco della pandemia, rischiano di restare a casa, dimenticati: "Gli applausi non sono seguiti a ciò che ci avevano promesso. Rinnovi contrattuali, riconoscimento della nostra professione... - afferma Daniela Anzalone infermiera dell'ospedale San Martino di Genova - Tutto questo non ci viene riconosciuto ne economicamente ne professionalmente. Spesso facciamo del lavoro che non ci compete, nella sanità manca il personale. Ci sono le graduatorie ferme. Durante il covid sono stati assunti degli infermieri interinali e adesso sono lasciati a casa. Chiediamo che vengano assunti e che ci sia un adeguamento economico per tutti. Noi quando serve siamo eroi, quando non serviamo più dobbiamo portare avanti qualsiasi cosa di cui ci sia bisogno in corsia. Abbiamo affrontato un'emergenza e nessuno si è preoccupato nel nostro stato fisico ed emotivo. Non siamo eroi, è il nostro lavoro."
Durante il flash mob i manifestanti hanno fatto volare in cielo decine di palloncini rossi: "I palloncini rossi erano un omaggio ai colleghi caduti, che sono morti a causa del covid e che vengono dimenticato perchè non c'è un riconoscimento adeguato neanche per questo. È il momento di essere liberi, liberi da un contratto che ci vincola."
"Io mi sono ammalata a fine febbraio e solo a marzo sono riuscita ad avere un tampone giorni a casa dopo essermi ammalata di nuovo - afferma l'infermiera Caroline Callegari - Ho avuto due contagi? Non lo posso sapere, i tamponi non erano disponibili enanche per noi infermieri. Ho scoperto di essere positiva e sono dovuta restare a casa. Il covid ha fatto venire fuori gli applausi per gli infermieri. Non vogliano essere visti come poverini. Siamo laureati, specializzati e abbiamo studiato per questo."
Dopo la protesta è arrivato il comunicato dell'assessore regionale Sonia Viale: “Ho ascoltato gli infermieri e le loro richieste di valorizzazione a livello nazionale, è stata un’occasione per ribadire il percorso di rafforzamento del ruolo della professione infermieristica nel sistema sanitario ligure. Sarà mia cura portare le istanze degli infermieri nella commissione salute della Conferenza delle Regioni. A cominciare dalla nascita del coordinamento delle professioni sanitarie e dall’ascolto delle loro istanze che per noi è sempre stato prioritario – ha sottolineato Viale – Alla creazione dei reparti a conduzione infermieristica, fino al sostegno al master per l’infermiere di famiglia che è nato a Genova una delle poche regioni in Italia ad averlo istituito. Si tratta di segnali concreti per una sanità che ha al centro la valorizzazione di questa professione”.
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