Genova, violenza omofoba: giovane picchiato e insultato, colpiti anche gli amici intervenuti in difesa

di E.L.M

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Violenza omofoba nel centro storico: insulti, minacce di morte e calci. La vittima, un 25enne, ha sporto denuncia

Genova, violenza omofoba: giovane picchiato e insultato, colpiti anche gli amici intervenuti in difesa

Un giovane di 25 anni è stato vittima di un’aggressione omofoba nel centro storico di Genova. Tre persone lo hanno insultato e picchiato al grido di “Sei gay, vattene”. Gli amici, intervenuti per difenderlo, sono stati a loro volta colpiti e minacciati di morte.

Le dinamiche - Venerdì sera, nel cuore della movida genovese, l’aggressione si è consumata mentre il giovane, commesso di professione, passeggiava con un gruppo di amici. I tre aggressori lo hanno seguito, insultato, spinto contro un muro e colpito con calci e pugni. Gli amici, intervenuti per proteggerlo, sono stati minacciati con frasi gravi. Dopo l’aggressione, i responsabili si sono dati alla fuga.

I soccorsi - La vittima è stata trasportata all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena per ricevere le cure necessarie. Succesivamente, il giovane si è recato in Questura per denunciare l’accaduto.

Indagini in corso - Le forze dell’ordine, che hanno informato la Digos vista la matrice omofoba dell’episodio, stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza per risalire all’identità degli aggressori. La zona di piazza Embriaci è ampiamente monitorata e i video potrebbero fornire elementi cruciali.

Reazioni - L’episodio ha suscitato forte indignazione. Arcigay ha denunciato l’aumento delle aggressioni omofobe nel Paese: “Quanto accaduto a Genova è solo l’ultimo episodio di una lunga scia di violenze omotransfobiche. È necessario che il Governo e le istituzioni agiscano con urgenza per garantire maggiore sicurezza e contrastare l’odio”.  Anche il capogruppo dem nel Consiglio regionale ligure, Armando Sanna, esprime "vicinanza al ragazzo che venerdì notte è stato vittima di una aggressione omofoba. Gesti come questi sono da condannare fortemente e in modo netto". Sanna rimarca che "non bastano più le parole: la politica tutta deve dare un segnale chiaro e forte e schierarsi contro ogni forma di discriminazione e violenza. Questi attacchi discriminatori non sono più tollerabili". E assicura di impegnarsi "affinché la Regione metta in atto ogni azione per promuovere una cultura del rispetto verso ogni individuo"

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