Genova, Artemisia Gentileschi a Palazzo Ducale. Sgarbi: “È il luogo più bello in Italia dove fare le mostre”
di Lorenzo Aluigi
Il sottosegretario alla Cultura studia la pittrice da oltre 30 anni. Al termine della mostra Sgarbi si è recato nella Cattedrale di San Lorenzo per una visita
Click al video per il servizio completo con le interviste a Vittorio Sgarbi (studioso d'arte e sottosegretario alla cultura) e a Costantino D'Orazio (curatore mostra)
Dal 16 novembre 2023 al 1° aprile 2024, nei saloni dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale di Genova sfilano alcuni tra i maggiori capolavori di una delle artiste più potenti della storia, dalla vita appassionante, ricca di colpi di scena, fallimenti e successi straordinari. È Artemisia Gentileschi, iconico esempio di tenacia e genialità, donna dalla vita tutt’altro che facile, segnata dalla prematura scomparsa della madre, dal contesto sociale che non le permette di affermarsi come pittrice, fino al traumatico stupro.
Ma, nonostante ciò, Artemisia è capace di emergere attraverso il suo indiscutibile talento artistico e il suo coraggio trasmettendo, attraverso le eroine protagoniste dei suoi quadri, il suo desiderio di riscatto e di affermazione all’interno di una società in cui le donne hanno un ruolo sottomesso e dove la pittura è una pratica raramente concessa al sesso femminile.
La sua figura e i suoi dipinti hanno segnato così profondamente la storia dell’arte italiana che risuonano ancora prepotenti nel nostro tempo.
La mostra, a cura dello storico dell’arte Costantino D’Orazio, propone un percorso suddiviso in 10 sezioni , tra vicende familiari appassionanti, soluzioni artistiche rivoluzionarie, immagini drammatiche e trionfi femminili e offre l’opportunità di vedere raccolti oltre 50 capolavori sparsi in tutta Europa e negli Stati Uniti, opere che permettono di delineare un ritratto preciso della personalità complessa di una delle artiste più celebri al mondo.
La mostra è promossa e organizzata da Arthemisia con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria e rientra nell’ambito delle iniziative di Genova Capitale Italiana del Libro 2023.
La mostra rientra nel progetto “L’Arte della solidarietà” realizzato da Arthemisia con Komen Italia, charity partner della mostra. Unire l’arte con la salute, la bellezza con la prevenzione: è questa l’essenza di un progetto che vede il colore rosa della Komen Italia fondersi con i capolavori esposti nelle mostre.
Nel concreto, una parte degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti di ingresso della mostra verrà devoluta da Arthemisia per la realizzazione di specifici progetti di tutela della salute delle donne.
Con questa partnership Komen Italia si prepara al grande evento nazionale per festeggiare il suo 25esimo anno della “Race for the cure” il prossimo maggio 2024.
Il catalogo, edito da Skira e a cura di Costantino D’Orazio, presenta i testi di Pietrangelo Buttafuoco, Riccardo Lattuada, Anna Orlando, Yuri Primarosa, Vittorio Sgarbi e Claudio Strinati.
LA MOSTRA
Nella prima metà del Seicento, quando il mondo dell’arte è ancora dominato dagli uomini, Artemisia Gentileschi è stata la protagonista di una carriera eccezionale, che l’ha portata a lavorare per alcune delle corti più prestigiose d’Europa: Firenze, Napoli e Londra, solo per citarne alcune. È stata omaggiata da medaglie, ritratti dipinti da pittori illustri, poemi e incisioni. Eppure la sua fama oggi è dovuta soprattutto alla violenza carnale che ha subito nel 1611, ad opera di un pittore senza legge, Agostino Tassi. Sarà soltanto grazie al suo talento e alla sua eccezionale personalità che Artemisia riuscirà a scrollarsi di dosso i pregiudizi nei suoi confronti e dedicarsi a costruire un percorso artistico eccezionale. Questa mostra, promossa e organizzata da Arthemisia con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria, vuole ricostruire le vicende che hanno funestato la vita di Artemisia, ma anche restituirle il merito di aver contribuito in maniera profonda al rinnovamento della pittura, sulle orme di Caravaggio.
Oltre a Roma, la Superba è la città che accomuna i principali artisti di questa esposizione: esattamente quattrocento anni fa Orazio Gentileschi si trova a Genova, dove lascia alcune tra le sue opere più significative, mentre Agostino ha lavorato qui nel 1605 per alcuni mesi, lasciando un segno indelebile nella costruzione di formidabili prospettive. Anche se non esistono documenti che possano confermare un soggiorno di Artemisia a Genova, l’eco del suo lavoro e alcune sue opere giungono nella Superba, così come i dipinti realizzati da suo padre in città saranno copiati successivamente dalla figlia.
Questa mostra, a cura di Costantino D’Orazio, intreccia vicende umane, rivoluzioni pittoriche, aneddoti e pensieri di una vivace ed intraprendente comunità artistica, che nel primo Seicento ha attraversato l’Italia e si è avventurata in Europa, diffondendo le novità caravaggesche, lo spirito della Controriforma e uno sguardo sulla realtà del tutto inedito.
Ne hanno giovato molti pittori genovesi, come Domenico Fiasella – che conosce e lavora con Orazio - Gioacchino Assereto e Bernardo Strozzi, che in questa mostra, grazie al lavoro di Anna Orlando, aprono una interessante finestra sul panorama genovese dell’epoca, in perfetta corrispondenza con le novità che stanno esplodendo a Roma.
1) Prima sezione - Giovinezza e maturità di Artemisi
2) Seconda sezione - Il talento delle donne tra ‘500 e ‘70
3) Terza sezione - Artemisia alla bottega del padre
4) Quarta sezione - Le donne minacciate di Artemisia
5) Quinta sezione - La vendetta di Artemisia
6) Sesta sezione – Il caravaggismo a Genova
7) Settima sezione – Orazio Gentileschi e Roma criminale
8) Ottava sezione – Dopo Roma, Artemisia a Firenze
9) Nona sezione – Sansone e Dalila
10) Decima sezione – L’eredità di Artemisia
11) Undicesima sezione – Artemisia a Napoli
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