Genova, la donna deceduta a Sampierdarena si è lanciata nel vuoto: si indaga su un conflitto familiare

di E.L.M

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Il marito respinge le accuse e parla di gelosia, la donna temeva di perdere i figli. Indagini in corso sulla vicenda

Genova, la donna deceduta a Sampierdarena si è lanciata nel vuoto: si indaga su un conflitto familiare

Ieri a Sampierdarena si è consumato un vero dramma familiare: la donna che è precipitata dal quarto piano nell'androne nel palazzo in cui viveva lo ha fatto per un disperato gesto volontario.  La vittima, madre di quattro figli, aveva denunciato il marito per maltrattamenti e per una presunta radicalizzazione religiosa. L'uomo respinge le accuse e parla di gelosia come motivo della denuncia. La Procura e la Digos sono al lavoro per chiarire i contorni della vicenda.

La denuncia – La donna, secondo quanto emerso, aveva accusato il marito di essere radicalizzato e di frequentare persone legate ad ambienti terroristici o comunque radicalizzati. La denuncia ha portato a un’indagine coordinata dal pubblico ministero Luca Scorza Azzarà. Tuttavia, la Digos ha escluso il coinvolgimento dell’uomo in attività estremistiche.

La difesa del marito – L’uomo, assistito dall’avvocata Anna Serafino, ha respinto le accuse sostenendo che la denuncia fosse frutto di gelosia. In una memoria depositata agli atti, ha dichiarato che la moglie aveva iniziato a sospettare di tradimenti e relazioni inappropriate. “È arrivata a distruggermi il telefono e a chiamare una cliente accusandola di essere la mia amante”, si legge nel documento.

Viaggi contestati – Tra i motivi di attrito, la donna avrebbe contestato alcuni viaggi compiuti dal marito in Svizzera e Arabia Saudita. Lui, però, sostiene che si trattasse di visite a un vecchio amico con il consenso della moglie.

La crisi familiare – La nascita del quarto figlio, a fine 2022, avrebbe peggiorato i rapporti tra i due. Secondo la difesa dell’uomo, la presenza della cognata avrebbe ulteriormente acuito le tensioni, culminate in un’aggressione fisica ai danni del marito.

Arresto e condanna – Nel 2023 l’uomo era stato arrestato per un giorno con l’accusa di aver chiuso in casa la moglie e la cognata mentre si recava in moschea. Per quell’episodio, è stato condannato a pochi mesi di carcere. Attualmente è sotto processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni.

La tragedia – La donna si sarebbe lanciata nel vuoto per paura di perdere l’affidamento dei figli. Il tragico gesto ha posto fine a una situazione familiare già segnata da forti tensioni e accuse reciproche.

Indagini in corso – Gli inquirenti stanno continuando a indagare sulla vicenda per chiarire tutti gli aspetti legati ai conflitti familiari e alle denunce, al fine di stabilire eventuali responsabilità.

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