Genova, corteo dei portuali per il mancato rinnovo del contratto nazionale. L'appoggio dei sindacati: "Rivendichiamo i nostri diritti"

di Lorenzo Aluigi

Presenti le sigle nazionali di riferimento (Cgil, Cisl e Uil): tra le richieste quella di riconoscere il lavoro portuale come usurante

Parte da Genova la manifestazione di protesta dei lavoratori portuali, che rivendicano un rinnovo di contratto nazionale che, a 3 mesi dalla fine del 2023, non è ancora arrivato. Distanza non solo economica col Governo, ma anche a livello normativo. Tra le richieste principali, oltre a un aumento in busta paga, quella di considerare usurante il lavoro portuale, per così permettere anche un ricambio generazionale di questa categoria.

Il corteo è partito da Varco Etiopia poco dopo le 9, passando per via Milano, via Buozzi, via Adua, fino ad arrivare a Palazzo San Giorgio, sede dell'autorità portuale. 

Giuliano Galluccio (segretario nazionale Uiltrasporti: "Chiediamo il recupero del potere d'acquisto dei lavoratori dei porti, che sono un pezzo fondamentale dell'economia del mare. Il contratto nazionale, così come anche quello degli agenti marittimi, non si rinnova da più di 3 mesi, e ora siamo qui a rivendicare un'inflazione che negli ultimi 2 anni è stata importantissima dal punto di vista delle perdite. Genova riveste un'importanza fondamentale come scalo in Italia e siamo voluti partire da qua per dimostrare a tutto il mondo Portuale  italiano che siamo forti e pronti a fermarci ancora qualora fosse necessario e a organizzare altre manifestazioni in tutta Italia".

Maurizio Diamante (segretario nazionale fit cisl): "Vogliamo che i nostri diritti vengano rispettati. Abbiamo diversi elementi da rivendicare, non soltanto l'aspetto economico, ma anche il fondo di incentivo all'esodo che non è ancora partito ed era uno dei pilastri del rinnovo. Non dimentichiamo neanche il ricambio generazionale, perché il lavoro Portuale è usurante e chiediamo appunto che venga inserito in questa tipologia lavorativa. Solo così potremmo andare in contro a un ricambio che ci permetterebbe di ricominciare con nuova linfa in questo comparto".

Amedeo d'Alessio (segretario nazionale porti e marittimi filt cgil): "Serve che la trattativa per il nuovo ccnl venga riaperta in tempi stretti. Siamo ancora lontani, sia in relazione alla parte economica, ma anche a quella normativa. Vogliamo lanciare un messaggio al governo, perché i portuali vogliono far sentire la propria voce rispetto a un'eventuale possibilità di riforma e per la quale siamo molto preoccupati".