Genova, anniversario 30 giugno: due manifestazioni di Cgil e Anpi il 28 e di 'Genova antifascista' il 30
di Redazione
64 anni fa la protesta contro il congresso del MSI convocato al Teatro Margherita e annullato fu tra le cause della caduta del governo Tambroni
Il 30 giugno 1960 i moti popolari a De Ferrari imposero la cancellazione del congresso del MSI al teatro Margherita e non sarebbero stati estranei alla caduta del governo presieduto da Fernando Tambroni, che aveva ottenuto la fiducia proprio grazie ai voti determinanti dei parlamentari missini allora guidati dal segretario Arturo Michelini, e che sarebbe stato sostituito a Palazzo Chigi da Amintore Fanfani.
Quel 30 giugno viene ricordato anche quest'anno. Domani alle ore 17 in piazza della Vittoria a Genova, Camera del Lavoro di Genova e Anpi organizzano la manifestazione con corteo in occasione delle celebrazioni per lo sciopero generale del 30 giugno 1960. Il corteo partirà da piazza della Vittoria e arriverà sino in Largo Pertini. Il 30 Giugno 1960 a Genova la Cgil proclamava lo sciopero generale contro la decisione di convocare il Congresso del Movimento Sociale Italiano presso l'allora Teatro Margherita di Via XX Settembre. "Erano passati solo pochi anni dalla fine della guerra e della Resistenza e il ricordo delle violenze e delle persecuzioni nazi fasciste era ancora vivo; convocare il Congresso del MSI in città, in aggiunta presieduto dal Prefetto Basile, il Prefetto della deportazione di 1.500 operai dalle fabbriche del ponente genovese avvenuta il 16 giugno 1944 condotta dai nazisti con la complicità dei fascisti, era vissuto come una vera e propria provocazione - ricorda il sindacato in una nota -. Non solo Genova insorse e dopo le manifestazioni di Genova, scioperi e scontri dilagarono a Roma, Reggio Emilia, Licata e Palermo con un bilancio di 12 morti, ma il governo democristiano di Fernando Tambroni, sostenuto dal Msi fu costretto a dimettersi".
A Genova la protesta iniziò il 2 giugno con il raduno di Pannesi in Val Fontanabuona e il famoso discorso di Umberto Elia Terracini parlamentare antifascista e presidente dell'Assemblea Costituente. Seguirono manifestazioni e proteste, il discorso di Fulvio Cerofolini Segretario provinciale della Camera del lavoro in piazza Banchi il 25 giugno e infine quello di Sandro Pertini il 28 giugno 1960 in Piazza della Vittoria che accese gli animi sino allo sciopero generale del 30 giugno. Per ricordare quei fatti e rendergli omaggio, e in difesa dei principi contenuti nella Costituzione, a partire dalla pace e dalla centralità del lavoro, Cgil e Anpi hanno organizzano per venerdì 28 giugno un corteo con manifestazione e partenza alle ore 17 da Piazza Della Vittoria. Il corteo si fermerà sotto il Ponte Monumentale per rendere omaggio ai 1.863 caduti partigiani e ai 2.250 deportati morti nei campi di concentramento. Dopo la deposizione delle due corone, il corteo si sposterà in largo Pertini dove si alterneranno gli interventi di Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro di Genova, Aurelia Buzzo Segretaria Cgil Genova, Massimo Bisca Presidente Anpi Genova, Francesco Devoti Coordinatore regionale Rete degli Studenti e Sergio Cofferati già Segretario Generale Cgil. Sempre nell'ambito delle iniziative per il 30 giugno, martedì 2 luglio alle ore 17 presso il Salone Governato della Camera del Lavoro di Genova in via San Giovanni d'Acri 6, a cura di Cgil e Anpi, è stata organizzata la presentazione del libro di Bruno Viani "Mino & Rina. Un amore partigiano tra la Valle Argentina e Genova". Alla presentazione, insieme all'autore, saranno presenti Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro di Genova, MariaPia Scandolo Segretaria Regionale, Massimo Bisca Presidente Anpi Genova.
Domenica 30 si terrà un'altra mobilitazione organizzata da 'Genova antifascista'. A entrambe le iniziative parteciperà Rifondazione Comunista Liguria che spiega in una nota: "Fu allora che la mobilitazione di migliaia di lavoratori e studenti e la proclamazione dello sciopero generale impedirono che a Genova si svolgesse il congresso del MSI. I fatti che seguirono portarono alla caduta del governo Tambroni ed a bloccare il tentativo di torsione autoritaria che a pochi anni dalla liberazione del Nazifascismo il Paese rischiava nuovamente di subire. Oggi come allora la partecipazione democratica e l’antifascismo attivo costituiscono il miglior antidoto per opporsi al disegno autoritario di riscrivere la Costituzione, un tentativo che oggi passa anche attraverso i provvedimenti governativi che introducono l’autonomia differenziata, il premierato e la riforma della giustizia. Saremo in piazza per affermare oggi come allora che la Resistenza continua".
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