Genova: addio a G.B. Clavarino, guidò Ansaldo, Elsag e Italimpianti
di Redazione
Dirigente industriale di alto livello, ha contribuito al rilancio dell'economia locale e nazionale nel secondo Novecento
E' morto a 95 anni nella sua Genova Gio Batta Clavarino, dirigente d'azienda tra i protagonisti della ricostruzione industriale del dopoguerra. Nato nel 1927 da una famiglia di "ansaldini", laureato in ingegneria elettrica, è stato nel tempo al vertice di Italimpianti, Ansaldo ed Elsag. Lascia i figli Alberto e Paolo e cinque nipoti. Nella foto, il dirigente scomparso in occasione del 94° compleanno.
Nel 1988 il capo dello Stato lo aveva insignito dell'onorificenza di Cavaliere del Lavoro con la motivazione: " “Laureato in Ingegneria Elettronica. Entrato nella Ansaldo nel 1952, nel 1967 assunse la carica di Direttore della Divisione Impianti Elettrici e, successivamente, quella di Vice Direttore Generale per le attività di impiantistica industriale e ferroviaria. Nel 1978 è nominato Direttore Generale del Settore Industria e nel 1979 Direttore Generale del Raggruppamento Ansaldo e Presidente della Ansaldo Trasporti. Nel 1981 ha assunto la carica di Amministratore Delegato della Ansaldo. Nel 1984 è stato nominato Presidente. Gio Batta Clavarino è anche Presidente di Elsag, del GIE (Gruppo Industrie Elettromeccaniche per Impianti all'Estero), dell'ANIE (Associazione Nazionale Industrie Elettrotecniche ed Elettroniche), della Ansaldo International Service e Vice Presidente della Italimpianti. Nel 1987 il grande gruppo termoelettromeccanico dell'IRI ha evidenziato un fatturato di 2.000 miliardi, ordini per 1.600 miliardi ed un utile di 3,5 miliardi. Le incertezze incombenti nel settore energetico hanno ora spinto l'azienda genovese, sotto l'intelligente guida del suo presidente, a cercare anche una diversificazione produttiva nei settori dei trasporti e dei sistemi industriali".
Il figlio Alberto così lo ricorda: "Dopo tanti giorni di sofferenza e fatica, il grande cuore del mio vecchio padre Gio Batta ha cessato di battere stamattina. Il suo lavoro terreno è finito. Parlo del suo lavoro, perché è stato decisamente il centro della sua vita. Ancora negli ultimi giorni, mi chiedeva con voce flebile dei destini della sua amatissima Ansaldo, a cui aveva dedicato il corpo e l’anima fino al 1992. Da allora solo il pensiero, frequentissimo. Negli ultimi anni il corpo lo aveva tradito, ma fino a 10 giorni fa la mente era spettacolarmente lucida, ed il suo interessamento per le vicende nazionali ed internazionali sorprendente. È stato in centinaia di Paesi ed era affezionato ad ogni nazione, e continuava ad informarsi, a chiedere aggiornamenti. Passava giornate intere a leggere su iPad e ad ascoltare ogni Tg. Ed era forse l’ultimo utente del Televideo. E quando arrivavo da lui, mi chiedeva le ultime su Erdogan o notizie più precise sul Sud Sudan. Spesso lo deludevo, ignorando quasi tutto. Ma con il browser a supporto riuscivo in qualche modo a soddisfare la sua curiosità . Mi ha insegnato ad amare il lavoro. Mi ha insegnato ad essere parco nelle spese, con un rispetto suo esagerato per il denaro. Mi ha insegnato il valore della famiglia. Mi ha insegnato tutto. Come fanno i papà. Con tutte le preghiere che ha detto ed i rosari che ha ascoltato, non ho dubbi che sia già nel posto giusto, molto vicino al suo amato Gesù".
Il rosario il 7 settembre alle 17,45 nella chiesa di san Pio X, dove la mattina seguente alle 10 si terranno i funerali.
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