Genova, 20enne trovato morto in un parcheggio in Corso Europa

di Alessandro Bacci

2 min

Intervenuti sul posto le volanti della polizia e i medici del 118

Genova, 20enne trovato morto in un parcheggio in Corso Europa
Tragedia nel pomeriggio a Genova. Un giovane di 20 anni, un italiano di origini albanesi, è stato ritrovato senza vita in un lago di sangue in un parcheggio in via Piazzetta, una strada adiacente a Corso Europa all'altezza dello Stadio Carlini. Sul posto sono intervenuti immediatamente le volanti della polizia e i medici del 118, ma per il ragazzo non c'è stato nulla da fare. In corso le indagini per ricostruire l'accaduto e capire le cause del decesso. http://video.telenord.it/wp-content/uploads/2019/09/morto-corso-europa.mp4 La prima ipotesi è che il giovane si sia suicidato lanciandosi nel vuoto da un'altezza di 4 o 5 metri. L'altra possibilità potrebbe essere quella di un tentativo di scavalcare la ringhiera rimanendo impigliato e cadendo nel vuoto, ma con il passare dei minuti questa ipotesi è quasi stata esclusa. A dare l'allarme per il ritrovamento del cadavere del giovane è stata una donna che si stava recando nel parcheggio interrato per prendere la propria auto e che poi lanciato un grido per chiedere aiuto: la prima ad accorrere è stata una giovane, che ha provato a rianimare il ventenne. Ma il ragazzo dopo pochi minuti è morto. Come hanno constatato i medici del 118 giunti sul posto. Letale sarebbe stata una vasta ferita alla testa. Si è appreso poi che il giovane abitava nella zona di Teglia, in Valpolcevera, e aveva con sé uno zaino con dentro libri e appunti di matematica o fisica. Gli accertamenti che hanno permesso di ricostruire la possibile dinamica della tragedia sono svolte dai poliziotti delle volanti, gli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile e dal medico legale Marco Salvi. Sul fatto che possa trattarsi di un suicidio non ci sarebbero dubbi, anche se appare strano che il giovane si sia lanciato dal vuoto scavalcando una ringhiera appuntita con cui si è strappato il maglione e procurato delle ferite al torace mentre avrebbe potuto lanciarsi dalla stessa altezza da un muretto a fianco privo di protezioni. L'incongruenza è spiegata dagli esperti investigatori dal probabile stato confusionale in cui si presume fosse il giovane quando ha deciso di lanciarsi nel vuoto. Le indagini della polizia proseguono per cercare di capire il motivo per cui il ventenne si è tolto la vita. Per questo gli agenti e il magistrato di turno Giovanni Arena stanno ascoltando i familiari e gli amici del giovane. Gli investigatori hanno anche sequestrato il cellulare del ventenne: dentro, fra i messaggi, ci potrebbe essere il perché della sua scelta di morte