Genova, perquisizioni per corruzione e truffa ai danni dello Stato da parte di dipendenti pubblici
di Carlotta Nicoletti
Coinvolte anche Roma e Benevento nell'operazione della guardia di finanza e polizia. Indagati 7 dipendenti pubblici, imprenditori, dipendenti aziende
Sono sette dipendenti pubblici gli indagati nell'ambito delle 20 perquisizioni in corso da parte della Polizia e della Guardia di FInanza tra Genova, Roma e Benevento, nell'ambito di un'operazione che vede coinvolti dirigenti pubblici e titolari di imprese per peculato, corruzione e truffa ai danni dello Stato.
I sette indagati svolgono o hanno svolto vari ruoli in diversi enti: un dirigente generale in pensione, un dirigente tecnico pro tempore del Provveditorato Opere pubbliche di Genova in pensione, un dirigente con incarichi presso la Prefettura e presso la Questura di Genova, un sovrintendente del ruolo tecnico della locale Questura, due impiegati del Provveditorato Interregionale per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta con sede a Genova nonché un funzionario dell'Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Liguria).
Contestato anche il falso materiale, la frode e la rivelazione di segreto d'ufficio. Sono coinvolte anche 11 persone, tra imprenditori e dipendenti delle 8 imprese aggiudicatarie delle procedure di gara oggetto d'indagine, tutte con sede in provincia di Genova, indiziati a vario titolo e in concorso tra alcuni di loro di turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrati ai doveri di ufficio, truffa ai danni dello Stato o di un altro ente pubblico e frode nelle pubbliche forniture. Gli investigatori stanno provvedendo al sequestro di materiale presso i domicili degli indagati e le sedi delle rispettive società. Queste ultime formano un consorzio con sede a Genova, costituito appunto da 3 società per responsabilità amministrativa degli enti e delle società. I reati contestati sono stati commessi dal 2019 al 2024.
Sono in corso perquisizioni nei confronti di una società e un professionista, coinvolti nelle indagini in relazione ai rapporti avuti con gli indagati, ma allo stato non sottoposti ad indagine. Gli inquirenti stanno procedendo alla notifica di ordini di esibizione di documentazione detenuta presso la Prefettura, la Questura, l'Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Liguria e il Provveditorato Interregionale per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta con sede a Genova. In base alle indagini sinora svolte, alcuni dipendenti pubblici sono accusati di aver commesso irregolarità nell'aggiudicazione di forniture di beni e servizi nonché di lavori per la realizzazione, ristrutturazione, manutenzione, riqualificazione e risanamento di immobili in uso alla pubblica amministrazione, allo scopo di favorire alcune società esecutrici dei lavori, in cambio, per alcuni di loro, di utilità personali.
Secondo quanto scoperto dagli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Patrizia Petruzziello insieme agli aggiunti Francesco Pinto e Vittorio Ranieri Miniati, gli indagati avrebbero usato il metodo dello 'spezzatino' dell'appalto per assegnare in modo diretto i lavori alle imprese amiche senza gara.
Nel mirino degli inquirenti sono finiti i lavori di adeguamento delle aule del Tribunale di Genova alle norme anti Covid, la ristrutturazione di una caserma della polizia a Sturla e una della Finanza, e i bagni di Quinto, il reparto mobile di Bolzaneto e alcuni lavori in Questura, solo per citare alcuni esempi. In cambio i funzionari pubblici ottenevano regali e ristrutturazione della casa da parte degli imprenditori amici
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