Genoa, Perinetti: "Per gli americani il calcio è un business: la società è come un'azienda"

di Alessandro Bacci

L'ex direttore: "Il nostro calcio offre delle opportunità a prezzi competitivi, Preziosi Voleva lasciare il Genoa a persone in cui credeva"

Ospite di We Are Genoa l'ex direttore generale Giorgio Perinetti ha commentato l'arrivo degli americani alla guida della società rossoblu: “Sono 7 le proprietà americane in Serie A. Si fa l'affare nel momentio migliore, in questo momento il nostro calcio offre delle opportunità importanti a prezzi competitivi rispetto ad altri campionati. Gli americani sono legati all'Italia, il nostro pubblico è da loro apprezzato. In questo momento acquistare una squadra è particolarmente favorevole.”

Il direttore ha raccontato la situazione ai tempi della sua esperienza a Genova: “Io ho vissuto nel Genoa e so quali sono le posizioni. Preziosi era sempre stato favorevole a cedere negli ultimi anni, salvo che si presentasse un'occasione reale e persone affidabili. Ha riscontrato che queste persone erano ciò che cercava. Voleva lasciare il Genoa a persone in cui credeva, speriamo che questa fiducia sia ben riposta.”

Come lavorano le proprietà americane? “Per quello che ho visto in Italia, le proprietà americane vedono il calcio come un business: vogliono trattare la società come un'azienda. Questo comporta la necessità di trovare delle persone che possano dirigere. La proprietà del Venezia, per esempio, era di 20 investitori, loro mettevano le loro quote ma la responsabilità del management era di Tacopina. Loro danno fiducia a chi riceve l'incarico di amministratore delegato. Bisognerebbe capire chi rappresenterà effettivamente il Genoa, hanno qualche esperienza con il calcio spagnolo. Blasquez probabilmente deciderà il direttore generale e il direttore sportivo.”