Fotografia, a Vado Ligure si inaugura la nuova mostra di Mirko Colombo

di Redazione

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Il critico d'arte Vittorio Sgarbi: "Artista di grande personalità e dalla tecnica raffinata”

Fotografia, a Vado Ligure si inaugura la nuova mostra di Mirko Colombo

di Gessi Adamoli


“Negli occhi del mondo”, la mostra di fotografie che Mirco Colombo ha scattato in Nepal, in occasione del Festival di Holi nel 2023, verrà inaugurata questo pomeriggio alle ore 18 nella Villa Groppallo di Vado Ligure (via Aurelia 72). Sarà la scrittrice Maria Scarfì Cirone a fare gli onori di casa. La mostra, che ha il patrocinio del Comune di Vado Ligure, proseguirà sino al prossimo 20 luglio.

Mirko Colombo è nato a Savona nel 1952. Una sua foto, un’automobile nella notte, è stata particolarmente apprezzata da Vittorio Sgarbi che ha scritto: “E’ la luce che si pone come guida dell’uomo nel suo dinamismo per il mondo. Essa imprime quell’ordine necessario che s’invera attraverso il verticalismo delle rette, siano esse i fari dell’automobile siano i segni del manto stradale. Il metallizzato dell’auto riflette come specchio il blu del cielo al crepuscolo. Suggestiva e sapiente la resa pittorica di questa lunga esposizione su pellicola. È un artista di grande personalità e dalla tecnica raffinata”.

Nel corso della sua attività Mirko Colombo ha ottenuto numerosi ed importanti riconoscimenti. Alla fotografia si era avvicinato nei primi anni 80, spinto dalla grande passione per l’astronomia. Dalle fotografie alla luna con telescopio è passato a quelle in bianconero di paesaggi, curando la propria formazione autodidatta attraverso un accurato studio e sperimentazione delle varie tecniche di ripresa e di stampa. Il punto di arrivo è stato lo studio del colore che ha realizzato per creare immagini di forte impatto, espressione di grande sensibilità artistica e di personalissime tecniche.

Nel suo percorso ha trovato valido sostegno nella frequentazione del Circolo fotografico Savonese, in particolare nell’incoraggiamento del presidente Valentino Torello e nel confronto con l’esperienza fotografica dell’amico più caro, Valdo Bassoli.