Finanziamenti green, la rivoluzione ESG conquista il primo forum CEE a Vienna
di Sagal
Esperti e istituzioni finanziarie discutono strategie per integrare i principi ESG nei prestiti e negli investimenti sostenibili
La prima edizione del CEE ESG Forum 2024, organizzata da Property Forum e Green Forum a Vienna, ha riunito i principali attori del settore finanziario per discutere come integrare criteri ESG (acronimo di “Environmental, Social and Corporate Governance”) nelle decisioni di finanziamento. Tra casi studio e dibattiti, i partecipanti hanno ribadito l'urgenza di trasformare pratiche di prestito e investimenti per sostenere una transizione verde, pur lamentando la carenza di normative adeguate.
Rischi e regolamentazioni – Gabriel Marosi, direttore di ESG & Risk Advisory presso Deloitte, ha moderato il panel, dove si è discusso l’importanza di allineare strategie di finanziamento con i rischi climatici e le opportunità ESG. Nonostante l’insufficienza delle normative, i partecipanti concordano: i regolamenti sulla sostenibilità non subiranno arretramenti, nemmeno di fronte a cambiamenti politici in Europa o negli Stati Uniti.
Evoluzione delle banche – Ksenia Brockmann, responsabile dei sistemi finanziari verdi per EBRD, ha illustrato un’evoluzione significativa nelle percezioni delle banche: un sondaggio condotto nel 2001 rivelava scarsa consapevolezza sui rischi climatici. Oggi, invece, molte banche adottano metodologie avanzate per valutare tali rischi, con il 14% che analizza già i profili di rischio climatico delle aziende.
Prospettive pratiche – Stefan Predorf di Erste Group Bank AG ha spiegato come il gruppo valuta gli immobili in base alla loro resilienza ai cambiamenti climatici e all’accessibilità con i mezzi pubblici. Pur riconoscendo l’importanza della decarbonizzazione, ha espresso dubbi sul raggiungimento di una riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030, obiettivo che dipende in larga misura da decisioni politiche.
Obbligazioni verdi – Honorata Fijalka, dirigente di Concordiste, ha evidenziato il successo delle obbligazioni verdi in Polonia e Romania, ma anche una scarsa comprensione del loro potenziale da parte di alcuni clienti. Ha sottolineato che edifici energeticamente efficienti attirano i giovani, ma le rigide normative ostacolano la realizzazione di nuovi progetti residenziali sostenibili.
Progetti sostenibili – Gergely Pókos di OTP Bank ha sottolineato che la sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con quella economica. Nonostante la crescente liquidità sul mercato, la qualità dei progetti immobiliari nella regione CEE rimane insufficiente. Ha inoltre elogiato il ruolo delle banche internazionali in Uzbekistan, dove il boom edilizio ha creato una forte domanda di finanziamenti verdi, supportati anche da istituzioni come EBRD e Asian Infrastructure Investment Bank.
Innovazione sociale – Katsiaryna Souvandjiev di Raiffeisen Bank International AG ha richiamato l’attenzione sull’aspetto sociale dell’ESG, ancora poco esplorato. Ha proposto di puntare su case di cura e progetti abitativi per anziani, settori con una crescente domanda in Europa. Tuttavia, ha aggiunto che nelle regioni CEE la maggior parte degli anziani ha redditi bassi, rendendo indispensabili politiche pubbliche per incentivare il settore privato a realizzare alloggi sociali accessibili.
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